Amici miei, preparate cappotti, piumoni e coperte termiche: dalla Russia è in arrivo il grande freddo e questa volta farà davvero sul serio. Riguarderà tutta l’Italia, nessuna regione esclusa. Tutta colpa dell’anticiclone che nel suo spostarsi verso i settori nord-orientali del continente europeo favorirà l’afflusso di masse d’aria gelida che scorreranno sul suo bordo più orientale e che si dirigeranno verso le regioni balcaniche prima di puntare senza esitazione verso il territorio italiano.
Un avvertimento già arrivato in questi ultimi giorni in un contesto che ha provocato clima relativamente rigido, soprattutto durante la notte e nelle prime ore del giorno, specialmente al Nord. Nulla a che vedere, però, con quanto accadrà proprio da oggi fino ai primi giorni di gennaio. L’Italia piomberà in una situazione meteo fortemente invernale con temperature destinate a crollare, scendendo anche di parecchi gradi sotto la media del periodo. Prevista neve anche a quote basse.
Già si sono rinforzati i venti gelidi di Grecale che andranno a colpire principalmente il versante adriatico e gran parte del Sud anche se il freddo comincerà comunque a insinuarsi pure su buona parte dei settori settentrionali del nostro Paese. Il gelo arriverà soprattutto al nord ma ben presto scenderà lungo la costa adriatica fino a raggiungere il sud. E ad accentuare la sensazione di freddo ci penseranno anche i venti tesi e taglienti, pronti a provocare un fenomeno conosciuto come Wind Chill, un particolare effetto per il quale, in presenza di vento, la temperatura percepita dal nostro corpo risulta essere inferiore rispetto a quella reale. Più il vento è intenso e più la temperatura scende.
Gli esperti del Centro Europeo di meteorologia hanno lanciato l’allarme: dalla vigilia di Natale e fino a Capodanno saremo investiti dal Burian, il gelido vento che durante la stagione invernale soffia sulle sterminate lande siberiane e le steppe kazake verso gli Urali o le pianure sarmatiche della Russia europea. Talvolta le raffiche di vento possono raggiungere i 100 km/h accompagnandosi a tormente che portano drastiche riduzioni di visibilità aumentando di molto la sensibilità al freddo. Un evento che in genere riguarda la Russia o, al più, l’Europa Orientale ma in alcuni casi può far la sua comparsa anche in Italia. Ricordiamo ad esempio gli inverni del 1996, 2006, 2012 e in ultimo quello del febbraio/marzo 2018.
C’è poco da stare allegri, prepariamoci a vivere un Natale davvero rigido e un periodo di freddo intenso piuttosto lungo visto che le ultime elaborazioni che arrivano dal Centro Europeo indicano una persistenza delle basse temperature per tutto il periodo natalizio fino all’ultimo giorno dell’anno.
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