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Medici senza frontiere, cinquant’anni di solidarietà

di | 2021-11-25T19:15:11+01:00 28-11-2021 6:25|Attualità, Sezione 6|0 Commenti

ROMA – Assistenza, cure, ma soprattutto tanta solidarietà dal 22 dicembre 1971, quando un gruppo di medici e giornalisti hanno dato vita ad una delle realtà più importanti nel mondo: MSF, ossia Medici Senza Frontiere. Si tratta di una delle organizzazioni medico-umanitarie dislocata ormai in oltre 80 Paesi, con all’attivo circa 65mila operatori umanitari. Portano cure mediche in ogni parte del mondo, ma soprattutto tanta solidarietà, attraverso aiuti incondizionati senza distinzioni, in ogni emergenza. In una continua escalation di situazioni gravi e pericolose, loro sono in prima linea come nel terribile genocidio in Ruanda, le guerre in Siria, in Afghanistan, dove è stato necessario il loro intervento su quelle polazioni stremate.

Epidemie, cliniche mobili, ospedali gonfiabili, ma anche telemedicina e salute ambientale. Il prossimo in difficoltà è l’obiettivo primario, ciò che porta donne ed uomini a cooperare insieme, tanto da ricevere nel 1999 il prestigioso riconoscimento del Nobel per la Pace, per “il lavoro umanitario pionieristico realizzato in vari continenti”. Fatti concreti, dunque, in 50 lunghi anni di attività, fermamente convinti che “il silenzio uccide”, come aveva sottolineato James Orbinski, l’allora presidente internazionale di Msf, ritirando il Nobel. In prima linea, dunque, da 10 lustri, documentando la linea del fronte insieme ai fotografi della Magnum, la più prestigiosa agenzia fotografica, fondata a New York, dopo la Seconda Guerra Mondiale.

Insieme documentano le calamità naturali, le emergenze, tra fotografie e parole, seguendo i principi di etica ed indipendenza Ed è proprio in occasione di questo 50esimo anniversario di Msf, è stata proposta la mostra “Guardare oltre – Msf & Magnum: 50 anni sul campo”. La documentazione di cinque lunghi decenni di situazioni terribili e sicuramente lontane dai riflettori: 73 scatti di 15 fotografi (tra foto storiche d’archivio e quattro nuove produzioni) al MAXXI (Museo nazionale delle arti del XXI secolo di Roma) fino alla scorso 14 novembre. Alcuni di loro hanno perso la vita, caduti sul campo della solidarietà e dell’amore nel Tigray, in Etiopia, come Maria Hernandez, coordinatrice dell’emergenza nella regione, Yohannes Halefom Reda, assistente coordinatore, e Tedros Gebremariam Gebremichael, autista, ritrovati senza vita a pochi metri di distanza dal loro veicolo. Stavano fornendo assistenza alle persone in quella zona.

Quest’anno in occasione dei 50 anni di attività, alla Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, alcuni artisti si cimenteranno sul tema dell’umanità, partendo proprio dal titolo scelto della serata “Human Nature”, il brano di Miles Davis. Sul palco Paolo Fresu (tromba e flicorno), con Daniele di Bonaventura (fisarmonica) e Leila Shrivani (violoncello) danno vita a uno spettacolo esclusivo, in un’unica data il 16 dicembre alle 21, per festeggiare i 50 anni di MSF. Con loro sul palco anche Sonia Bergamasco e Neri Marcorè con alcune letture. Il ricavato dell’evento sarà devoluto a Medici Senza Frontiere.

Laura Ciulli

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