SADALI (Sud Sardegna) – Nel magnifico borgo di Sadali, piccolo centro montano ai confini con la Barbagia di Seulo, si trova una splendida cascata a tutti nota come cascata di San Valentino. Sadali è un pittoresco paesino di origine medioevale e di tradizioni agropastorali che fa parte dei borghi più belli d’Italia ed è stazione di sosta del Trenino Verde. Il paese si trova su un altopiano denominato “su Taccu” da cui hanno origine numerose falde che alimentano torrenti e cascate. La più nota si chiama “su Stampu e su Turrunu” e si può considerare un gioiello naturale.
La sua origine si deve a un fenomeno carsico che unisce un inghiottitoio con una grotta e una cascata che si riversa su un laghetto. “Su Stampu” può essere raggiunto attraverso un itinerario naturalistico assai piacevole che attraversa foreste di lecci, roverelle, sughereti e tanta macchia mediterranea. Sadali è l’unico paese dell’entroterra sardo che presenta una cascata all’interno del centro abitato. Secondo il canonico e storico Flavio Cocco, vissuto nella prima metà del XX secolo, all’epoca era il solo caso in Europa. L’acqua della cascata in passato muoveva le ruote dei mulini; infatti, nei suoi pressi è ancora visibile e visitabile un vecchio mulino molto ben ristrutturato che conserva gli antichi arnesi da lavoro di tempi ormai lontani.
La cascata prende il suo nome dalla vicina parrocchia di San Valentino attorno alla quale, nel lontano 1355, è sorto il borgo medievale. L’acqua della cascata è rigogliosa ed abbondante e la sua forza la fa scorrere attraverso le vie del paese e riversare in una galleria sotterranea chiamata “sa Bucca Manna”, la grande bocca. La cascata di San Valentino è un luogo da favola, da innamorati, d’altronde Sadali è l’unico paese italiano ad avere il santo dell’amore, “su santu coiadori”, “il santo che sposa”, come patrono del proprio paese. Il paese festeggia il suo patrono ben tre volte all’anno: il 14 febbraio, l’8 maggio e il 6 ottobre.
La devozione deriva da una leggenda secondo cui un uomo, un anziano di Nurallao che vagava portando con sé una statuina del santo, meravigliato ed estasiato dalla visione che si parò davanti ai suoi occhi, si fermò ad osservare la cascata. Quando decise di riprendere il cammino, nonostante gli sforzi, non riuscì a smuovere la statua. Da quel momento gli abitanti del borgo custodirono devotamente il simulacro ed eressero una chiesa dedicata al santo. La suggestiva cascata, da tempi immemori, è meta di pellegrini. Numerose coppie scelgono ancora oggi di trascorrere il giorno di San Valentino a Sadali per ammirarla, proprio come facevano i pellegrini un tempo, per chiedere la grazia di trovare la propria anima gemella.
Le sue acque sono alimentate dalla risorgiva Funtana Manna, che regala ai sadalesi un clima fresco tutto l’anno. Le sue abbondanti acque compiono un salto di sette metri lungo un verdeggiante costone roccioso per essere poi inghiottite da un baratro sotterraneo, dotato di un sentiero in pietra, scorrere per 150 metri e poi fuoriuscire nella zona bassa dell’abitato. Di fronte alla maestosa cascata si erge l’altissimo campanile della chiesa parrocchiale, aggiunto a metà del XX secolo a un edificio antichissimo di impianto tardo-bizantino con influssi romanici, risalente al IX-X secolo, che fu rivisitato alla fine del XVI secolo in forme gotico-aragonesi rielaborate in seguito in età sabauda.
La cascata di San Valentino è una rarità che la natura delle aree interne della Sardegna regala. La roccia su cui scorre la cascata è ricoperta di muschi che contribuiscono ad un processo di travertinizzazione, cioè un fenomeno di deposizione di minerali di carbonato di calcio; per questo la cascata di Sadali può essere considerata una sorgente pietrificante. Il suo aspetto scenografico e la bellezza del contesto in cui è inserita regalano un senso di romanticismo. La cascata è una scultura naturale, affascinante e unica nel suo genere. Davanti a lei il tempo si ferma e magia e tradizione si fondono. Perciò, se qualcuno desiderasse visitare le zone interne della nostra isola, potrebbe fare tappa proprio qui, a Sadali, luogo dall’animo romantico, costellato di chiese, circondato dalla natura più autentica, inserito tra le tappe dei percorsi dell’Ecomuseo delle Acque di Barbagia.
Virginia Mariane
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