FIRENZE – Nonostante non tutti i bimbi in età prescolare sappiano leggere, è importante, secondo i pediatri, farli familiarizzare con i libri, trasformando un oggetto che all’apparenza può sembrare noioso in un bellissimo giocattolo. Dai sei mesi in poi è possibile utilizzare i libri per far entrare i bambini in questa realtà, sfruttando i contenuti scritti (non sempre comprensibili dai più piccoli) e soprattutto i contenuti grafici, che aiutano nella narrazione da parte del genitore e nella comprensione da parte del ragazzo.
Un’indagine condotta da Kantor Italia, che ha preso come riferimento 600 genitori, ha fatto emergere che papà e mamme italiani già da tempo sfruttano la lettura in età prescolare come strumento di educazione, nonostante la presenza di altre tecnologie come televisione, smartphone e tablet. Secondo il sondaggio, quasi tutto il campione preso in esame ama leggere ai propri bambini, lo ha fatto durante l’ultima settimana e preferisce inserire questo tipo di attività prima della “nanna”, sostenendo che aiuta il bambino ad entrare nel sonno. Si tratta di un ottimo risultato, perché i genitori italiani risultano ben allineati con le ricerche internazionali in termini di conoscenze, attitudini e comportamenti correlati alla lettura.
Ma leggere ai bambini è veramente così importante? La risposta è si. Secondo una meta-analisi basata su ricerche condotte negli ultimi 40 anni, condotta dalla Newcastle University e finanziata dalla Nutfield Foundation, i bambini i cui genitori leggono regolarmente libri in età prescolare hanno un vantaggio di circa otto mesi nell’acquisizione delle competenze linguistiche rispetto ai loro coetanei cui manca questo insegnamento. La ricerca ha evidenziato inoltre che i ragazzi di genitori promotori della lettura, si rivelano più capaci di trovare le parole per raccontare ciò che intende comunicare, costruendo una buona autodeterminazione. Risulta inoltre un sensibile sviluppo della comprensione, migliorando quindi anche la capacità di interagire con gli altri ed in ambito scolastico di apprendere più velocemente.
L’attività della lettura, però, non ha solo vantaggi a livello cognitivo, ma aiuta e favorisce la relazione tra genitore e figlio ed aiuta il bambino a migliorare le sue competenze emotive perché gli permette di confrontarsi con le emozioni presenti nelle storie che legge. È quindi fondamentale rendere i libri di facile accesso per i bambini, e scegliere testi che contengano storie che vivono le stesse sfide di crescita del “lettore” e che stimolino la curiosità e la loro fantasia.
Boris Zarcone
Lascia un commento