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L’irresistibile voglia di essere un Fenomeno

di | 2018-06-02T18:18:18+02:00 3-6-2018 6:10|Attualità, Sezione 3|0 Commenti

TARANTO – Tutti vogliono un fenomeno, canta giustamente Fabri Fibra, uno che fenomeno non potrà essere mai neanche se nella prossima vita si reincarna in un fenomeno. Poi però, quando lo incontrano, non lo riconoscono. O, peggio, lo ignorano. Lo travisano. Lo derubricano. Beh, anche lo utilizzano: a condizione di trattarlo da mentecatto, disadattato, paracadutato dalla manovalanza di Marte. Materiale per gli editoriali, tuttavia. Merce preziosa. Per i presunti editorialii.
E’ il caso del Fenomeno di qualche giorno fa, il 35enne fermato dalla Polstrada alle porte di Brindisi alla guida di un autocarro. Il quadro era inevitabilmente fenomenale, come certamente oramai saprete: figlioletto in braccio, cellulare attivo nella destra, volante nella sinistra, niente cintura di sicurezza. Patente e libretto, favorisca. Non ce l’ho. L’ha scordata a casa, signore? Macché: non l’ho mai avuta, vent’anni che guido senza. Sorriso per la foto?
Fate la somma delle infrazioni e dei reati. Ovviamente vi perdete. Vi viene anche da ridere per quello che Pirandello definiva avvertimento del contrario. Però subito dopo passate a uno strato successivo, e usate la ragione. Possibile che in un solo peccatore alberghi tanto talento? Sì, se è un genio. Un Fenomeno, appunto. Con una missione da svolgere. Una missione carbonara, risorgimentale, ribelle. Come può esistere il mondo, un futuro, la tecnologia, la speranza, il progresso, senza ribellione? Avesse ceduto ai genitori, Alessandro Volta sarebbe diventato avvocato; avesse accontentato gli istitutori, si sarebbe fatto prete: invece mandò tutti affanculo e oggi noi mettiamo le pile nel telecomando, così possiamo non alzare il culo per cambiare canale. Avesse accettato la direzione che gli Austriaci gli proponevano, purché non rompesse più i coglioni, Foscolo non avrebbe mai preso la via della fuga, accumulato debiti coi gamblers, incasinato 172 tra fantesche e contesse e contadinotte e non avrebbe mai scritto l’Ortis né almeno un paio dei meravigliosi sonetti maggiori. Avesse abbracciato l’accezione monarchica, comune anche tra gl’insorti, Mazzini non avrebbe mai fondato la Giovine Italia, né la Giovine Europa, e non avrebbe passato in esilio buona parte della sua travagliata vita da repubblicano indipendentista ante litteram (un po’ come l’irriducibile Rousseau, ché i suoi ex compari illuministi non erano così avanti nei sogni). La lista dei dissidenti vocàti è infinita, perciò chiudiamola qui. E insomma, come avete potuto sottostimare la missione del Super Reprobo tra gli autisti?
Ahimè, è accaduto. E come (quasi) sempre è salito sul proscenio il quotidiano che non ci delude (quasi) mai, la Gazzetta del Mezzogiorno, con un articolato editoriale in partenza dal binario uno, dal titolo: Record di irregolarità. Riassumiamo, per carità, non è mica tanto grave da dover pettinare le bambole. Concetti didascalico-moraleggianti come: oh quanto è terribile il “multitasking”, chi ha il capello bianco rammenta la saggezza andata, i savi facevano una cosa alla volta pur di farla bene, non ci sono vaccini né antidoti per “questa gente”. Accidentaccio.
Nessuno è profeta in patria, e vabeh. Ma neanche fuori, a quanto pare. Il Polpo in questione, il Fenomeno in esame, la star della neo Operazione Piovra, in tutta evidenza (a volerla ammettere) voleva dare un esempio a noi e un’educazione al pargolo. Voleva trasmetterci, con il suo sacrificio da patriota, e di riflesso al bimbo, che, a giudicare da certi impediti che scorrazzano con tanto di patente, non serve prenderla (soldi e tempo risparmiati); anche perché puntualmente gliela rinnovano pure a 106 anni e con pensione di cecità certificata. Voleva suggerirci che non dobbiamo porci limiti, lo spazio e le funzioni sono ottimizzabili persino alla guida e financo mentre comunichiamo via smartphone. Voleva ricordarci che, nel cinquantenario della rivoluzione sessantottina, è fondamentale ridiscutere l’Autorità Costituita e tornare alla più sorridente libertà on the road. Voleva spiegarci, siccome lo abbiamo dimenticato, che senza cintura si guida con più agio e dunque si sbanda di meno: per giunta, inchiodando a causa di un detrito non si rischia la frattura della clavicola.
Quanta saggezza: questa sì. Quanta visione: e quanto incompresa. Vi aspettate che lo facciano ministro? Macché, lo faranno carcerato. O tenteranno di. Perché voglio proprio vederlo, questo Stato Costituito, mentre fa i compiti e parte dalla base con l’aplomb dei suoi Funzionari Costituiti: signore, tanto per cominciare le ritiriamo la patente. Fantastico, dottore: sicuro che dice a me?

 Marco Tarantino

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