LEGNANO (Milano) – Si disputa oggi il Palio di Legnano, competizione equestre ispirata alla storica battaglia svoltasi il 29 maggio 1176, proprio in territorio padano, tra l’esercito imperiale di Federico Barbarossa e le milizie cittadine della Lega lombarda, ricordata come uno dei primi sussulti nella lunga lotta per la liberazione e l’unificazione d’Italia. Con gli imperatori delle casate di Sassonia e degli Hohenstaufen questo conflitto, in special modo in Italia, si era radicalizzato, trasformandosi in breve in uno scontro frontale con la Chiesa e col suo potere temporale. Dentro le pieghe di tale scontro si erano inserite le città del nord della Penisola che speravano, liberandosi dal controllo dei funzionari imperiali, di godere di sempre maggiori franchigie e di essere in grado di rafforzare i loro interessi localistici e di piccola potenza. In questo quadro, contraddittorio ma estremamente vitale, si andarono a collocare gli avvenimenti di quel 1176, che si conclusero col sangue versato a Legnano.
In ricordo di tale battaglia, storicamente il palio si corre l’ultima domenica di maggio, ma date le restrizioni sanitarie, l’edizione del Palio 2020 non si è svolta, mentre quest’anno ha prevalso la voglia di ripartire e di condividere le emozioni da parte dei contradaioli e dell’intera città. I momenti salienti son: la sfilata delle Contrade, la rievocazione storica della battaglia e, infine l’attesa corsa del Palio. Il corteo storico parte da via XX Settembre e prevede circa 500 figuranti (rispetto ai 1200 di sempre) per le 8 contrade legnanesi, oltre le delegazioni e gonfaloni delle città appartenenti alla Lega dei Comuni, l’immancabile Carroccio e la Compagnia della morte. Le 8 contrade protagoniste (Flora, Sant’Ambrogio, San Martino, San Domenico, San Bernardino, Legnarello, San Magno, Sant’Erasmo) elaborano i bozzetti degli abiti e degli accessori che verranno indossati dai propri sfilanti. Questi bozzetti devono ottenere l’approvazione della Commissione costumi appositamente costituita e composta da un pool di appassionati di storia e costume medioevale coordinati da un esperto di fama nazionale che si avvalgono anche della collaborazione di alcuni Istituti specialistici e di Università.
I costumi proposti, ottenuto il via libera dalla Commissione vengono realizzati in appositi laboratori artigianali e vengono successivamente sottoposti ad un ulteriore esame di controllo che la Commissione effettua nei manieri. Se i costumi, i gioielli o le suppellettili non risultano conformi alle prescrizioni date non vengono autorizzati a partecipare alla sfilata, ma la bellezza e la raffinatezza di ciò che viene realizzato è un evento unico. C’è poi la rievocazione della battaglia costituita dal Carroccio (carro trainato da sei buoi bianchi che ospita, montato sul suo piano, l’altare con la Croce di Ariberto). Attorno ad esso il 29 maggio 1176 si schierò l’esercito della Lega. La martinella (ossia la campana che veniva suonata ininterrottamente durante una guerra, a monito del popolo, sovrapposta alla croce), viene suonata sul campo al volo dei colombi. Sul carro prendono posto tre figuranti in vestiti religiosi e sei musici con chiarine. Il carroccio è scortato dai fanti ed è seguito dalla compagnia della morte formata da cavalieri in costume guidati dal loro capitano Alberto da Giussano.
Tanti gli eventi nel mese di settembre: l’Iscrizione delle Contrade in risposta all’emissione del bando avvenuta lo scorso 18 luglio, l’investitura civile dei Capitani, la Veglia della Croce nella basilica di San Magno. Mentre venerdì si è corsa la Provaccia, un memorial in onore di Luigi Favari (indimenticato personaggio dell’allora Sagra del Carroccio, scomparso nel 1985 dopo aver ricoperto la carica di Gran Priore nella Contrada San Martino ed essere stato anche Presidente del Comitato organizzatore). Durante l’evento sono stati elevati gli Onori al Gran Maestro e un minuto di silenzio in ricordo del fantino Andrea Mari, recentemente scomparso in un incidente d’auto. La Provaccia (vinta dalla cintrada Sant’Ambrogio) è una sorta di emulazione del palio, una “prova” propiziatoria per i fantini e i cavalli in gara. Le Contrade si preparano, i contradaioli scaldano voci e cuori con le cene del Fantino e della Vigilia.
La terza parte della sfilata è quella più legata alla corsa equestre, presente anche il sindaco di Legnano Lorenzo Radice (che ricopre anche la carica di “supremo magistrato” del palio: tra i suoi compiti c’è quello di decretare, tramite bando pubblico, l’inizio ufficiale della manifestazione, decretando poi, previo sorteggio, la composizione delle batterie eliminatorie e l’ordine di disposizione dei cavalli al canapo). Dalle 16, presso il Campo sportivo “Giovanni Mari” di Legnano, sono in programma il Carosello storico delle otto Contrade; gli onori al Carroccio; la carica della Compagnia della Morte e il Palio delle Contrade. L’evento può essere seguito anche in streaming. Ovviamente quest’anno, il numero di ingressi sarà limitato, con capacità ridotta al 50% (in tutto 2.800 posti). Gli spettatori dovranno presentarsi a partire dalle 14.30 muniti di green pass o tampone con esito negativo effettuato entro le 48 ore, documento di identità e biglietto. Nonostante le restrizione c’è la voglia di ripartire e far sentire sempre lo spirito che caratterizza i legnanesi.
Claudia Gaetani
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