PESCOROCCHIANO (Rieti) – Osservando il Cicolano dall’alto de “La Rocchetta”, antico abitato sopra alla frazione di Castelluccio, si può abbracciare con lo sguardo la morfologia di tutto il territorio, caratterizzato da tante piccole frazioni arroccate fra rocce e montagne, da cui spuntano resti di rocche e castelli, tipici dell’incastellamento medievale, a difesa e protezione. Paesi e borgate sono molto ravvicinati fra di loro in linea d’aria, ma spesso sono distanti, a causa della viabilità. Da citare Santa Lucia di Gioverotondo, dove la strada finisce e che pur guardando Tonnicoda, quasi a toccarla con un braccio, per raggiungerla si deve fare un lungo giro.
Sfogliando le pagine della pubblicazione “Itinerari Sabini” – Storia e cultura di città e paesi della Provincia di Rieti (ed D.E.U.I), con interventi di Franco Battisti, Luciano Sarego, Tersilio Leggio, Luciano Osbat, storici e ricercatori anche di storie e favole locali, estrapoliamo la leggenda raccolta nel 1938 a Pescorocchiano, così come raccontata da Gino D’Angelo, che contò fino a una cinquantina di borgate disseminate, come bianchi ciottoli (nel solo comune di Pescorocchiano ci sono ben 27 frazioni): “Una volta, all’epoca della fondazione di questa piccola parte del vasto mondo, Dio mandò un angelo a segnare con un bianco e rotondo ciottolo i luoghi dove dovevano sorgere questi paesi. L’angelo partì in volo, portando un sacco colmo di sassi che venivano lasciati cadere a giusti intervalli: subito, appena un sasso toccava la terra, sorgeva miracolosamente un paese. Ma nel trasvolare l’altopiano del Cicolano, all’improvviso, il sacco si ruppe e dalla sdrucitura precipitarono l’uno dietro l’altro tutti i sassi”.
Così la leggenda spiega tutti questi piccoli borghi ravvicinati e le tante rocce carsiche che caratterizzano l’altopiano di Rascino e la valle del Salto. In occasione dell’inaugurazione di tre aree pic-nic lungo le sponde del lago del Salto, con panche di legno, staccionate, barbecue in località “La Vena”, “Ponticchio”, “Arciarelli” (ad Arciarelli in località Campolano è possibile campeggiare, in attesa di un regolamento comunale), la sindaca Ilaria Gatti e il vice sindaco Luciano Salvatore Bonventre, hanno presentato il logo (un brand come si usa dire oggi) che d’ora in poi identificherà il territorio comunale sui social e siti online, nelle locandine, nelle insegne pubblicitarie, cartine topografiche. Ispirandosi a un turismo emozionale legato allo ‘storytelling’, all’insegna del cammino lento e del turismo rurale (in linea con il progetto dell’associazione “Le Majene”, sostenuto dal Comune di Pescorocchiano e pubblicizzato su “Italia nascosta” dal travel blogger Francesco Leone: www.italianascosta.it ), il logo, con la dicitura “27 paesi, un solo cuore”, riprende proprio a questa leggenda e sulle ali stilizzate dell’angelo in volo appaiono i simboli caratteristici dell’economia e della storia del territorio di Pescorocchiano: le castagne, le stalattiti delle grotte di Val de’ Varri, il giglio borbonico, a sottolineare l’economia legata alla castanicoltura (con la ‘rossa’ del Cicolano), la natura carsica che ha scavato l’inghiottitoio, la storia di Pescorocchiano, che fu linea di confine tra lo Stato Pontificio e il Regno delle Due Sicilie ed è tappa del cammino dei Briganti (www.camminodeibriganti.it).
Nei boschi e in alcuni angoli delle frazioni di Pescorocchiano, sorgono ancora oggi ben visibili e intatte, le colonnine in pietra che segnavano il confine tra lo Stato Pontificio e Il Regno delle Due Sicilie. Il cammino dei Briganti, è un cammino di 7 giorni che ripercorre i luoghi teatro degli episodi legati al brigantaggio post unitario, parte da Sante Marie in Abruzzo e entra nel territorio di Pescorocchiano nella frazione di Nesce, prosegue verso Cartore a Borgorose e rientra a Sante Marie.
Le tre aree picnic sono state realizzate con i fondi del progetto regionale per la valorizzazione dei comuni lacuali 2020 e per il 2021 ci sono ulteriori 37 mila euro con i quali saranno installati tre pontili galleggianti. Le aree picnic si raggiungono percorrendo la vecchia strada Salto Cicolana che costeggia il lago, ma anche direttamente via lago, con le imbarcazioni de ‘Il Porticciolo’ a Borgo San Pietro, i pedalò e i kajak del Jump Waterpark sempre a Borgo San Pietro, il Salto Boat Experience di Fiumata.
In un prossimo futuro la gestione potrebbe essere affidata all’associazione giovanile di Girgenti ‘Le Majene’, in collaborazione con il Comune e la Riserva naturale monti Navegna e Cervia ((la Riserva si è appena aggiudicata i 250 mila euro del progetto regionale ‘Restart Turismo’ per il rilancio post Covid delle attività, che coinvolge Monti Reatini e Sabina; Valle del Tevere coinvolgendo tre riserve naturali (Lago Lungo e Ripasottile, Nazzano Tevere Farfa, Navegna Cervia), oltre 40 comuni, aziende, associazioni, impres.
Francesca Sammarco
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