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Un angolo di paradiso: “I love Duchessa”

di | 2021-08-14T12:37:46+02:00 15-8-2021 6:15|Sezione 4, Viaggi|0 Commenti

BORGOROSE (Rieti) – “I love Duchessa”: da alcuni giorni un cuore e una scritta verde indicano l‘ingresso nel territorio della Riserva Naturale Regionale Montagne della Duchessa, meta ideale per turisti, amanti della natura, del trekking, della storia e dell’archeologia. Il cuore e la scritta (un invito ad amare e rispettare il territorio), sono realizzati con materiali naturali, intorno sono stati piantati giovani alberi autoctoni: querce, carpini, aceri. La postazione è segnalata con Gps e sarà uno dei punti più fotografati e veicolati nei social. L’opera è stata realizzata dal comune di Borgorose, ente gestore della Riserva, che si è avvalso della collaborazione dell’architetto naturalista Ilaria Tabarrani.

La chiesa san Lorenzo

I casali di Cartore

La Riserva, diretta da Remo Coniglio, è iscritta nell’elenco ufficiale delle aree naturali protette nel dicembre 1991, ha una superficie di oltre 3.540 ettari, caratterizzata da un territorio montuoso, aspro e selvaggio, su cui dominano Monte Cava (2000 mt slm), Monte Morrone (2141 mt), Murolungo (2184 mt) raggiungibile dal Vallone di Teve ed è un grande e importante sito di biodiversità. Morfologicamente il territorio è una piattaforma carbonatica costituita da formazioni calcaree di vario tipo (Cretacico Medio – Superiore): alle quote più basse si identificano depositi detritici di origine fluviale molto permeabili; a quote maggiori sono presenti depositi morenici di origine glaciale e formazioni mioceniche di origine marina. Sembra impossibile, ma qui c’era il mare, millenni e millenni fa. La permeabilità per carsismo e fratturazione, la permeabilità da media ad alta per porosità (in Valle Amara e intorno al lago), hanno formato valli a forma di U con pareti levigate dallo scorrimento dei ghiacci e valli a forma di V, caratterizzate da incisioni di tipo torrentizio.

Il villaggio di Cartore

Nel periodo estivo si può salire in quota da Valle Amara e da Cartore, passando tra boschi misti di cerro, frassino, carpino, sorbo e acero, valloni, stretti e impervi, fino ad arrivare alle faggete che offrono la loro ombra agli animali al pascolo. In alta quota rocce, tante rocce, come quelle che caratterizzano Murolungo, da percorrere con cautela. Nei mesi invernali valle Amara è impraticabile per le acque che incanalandosi la trasformano in un fiume torrentizio. Seguendo il difficile Vallone di Fua e il Vallone del Cieco, si arriva al lago della Duchessa (1788 mt.), di origine glaciale, alimentato da neve e piogge. Nel 1978 diventò tristemente noto per le ricerche del corpo di Aldo Moro, dopo la telefonata di depistaggio dei rapitori. Su Smartphone con sistema operativo “Android” (dal “Google Play Store”) e “iOs” (“dall’Apple store”), dotati di antenna GPS, si può scaricare l’app “AllTrails” dalla quale si può consultare la Guida Multimediale sulla flora della Valle della Cesa, del Vallone del Cieco e del Lago, realizzata nell’ambito del Progetto MIUR dell’Università degli Studi Roma Tre.

Gigi Panei

In questo territorio vive la Vipera dell’Orsini (Vipera ursinii) presente in Italia solo in alcune zone dell’Appennino centrale, nelle acque del lago della Duchessa è presente il Tritone crestato (Triturus carniflex) specie protetta dalla Direttiva 92/43/CEE). Il periodo riproduttivo (può subire uno slittamento, a seconda dello scioglimento del ghiaccio) inizia in inverno e termina con il ritorno sulla terraferma che avviene in tarda primavera. La Riserva è sede di due Sic (Siti di Interesse Comunitario), riconosciuti da Rete Natura 2000: quello dei “Monti della Duchessa – Area sommitale” e quello dei “Monti della Duchessa – Vallone Cieco e Bosco Cartore”. Dopo il riconoscimento di Sic, le due aree sono state identificate come Zona di Conservazione Speciale (ZSC) con decreto ministeriale del dicembre 2016 e l’intera superficie (tranne alcune zone della Valle Ruara), è stata riconosciuta dalla Commissione Europea come Zona di Protezione Speciale (ZPS), a norma europea della Direttiva Uccelli (il territorio è il regno di grifoni, aquila reale, fringuello alpino, falco pellegrino, civette, chirotteri, barbagianni, assiolo, allocco, gracchio corallino, corvo imperiale, balia dal collare, picchio rosso maggiore). Il territorio è frequentato da lupi e dall’orso bruno marsicano specie protette, dal gatto selvatico, istrici, cervi, caprioli, arvicola delle nevi, moscardini, scoiattoli).

La cresta del Murolungo

Ampia la sentieristica con i sentieri del Cai e quelli della Riserva, che è anche una tappa del Sentiero Europeo E1 (da Capo Nord a Capo Passero) e del Cammino dei Briganti (che parte e ritorna dal comune di Sante Marie in Abruzzo percorribile in una settimana, con sosta facoltativa ai casali di Cartore). Ai piedi del massiccio della Duchessa resti di mura poligonali, con un lungo tratto di muraglione e due ambienti interpretabili come cisterne, una a pianta circolare e l’altra a pianta rettangolare. In mancanza di un’analisi dettagliata del complesso, si possono avanzare soltanto ipotesi circa la sua natura, che potrebbe essere identificata con un santuario connesso con la via della transumanza, che dalla Conca Aquilana, passando per il Cicolano, consentiva di trasferire le greggi verso l’area del Fucino e presumibilmente ancora più a sud. Altre opere in mura poligonale sono in zona Bocca di Teve, nella vicina frazione di Sant’Anatolia e in altri tratti del sentiero Europeo E1 che attraversa il Cicolano (info valledelsalto.it).

Cartore è inoltre tappa annuale del Trail della Duchessa, che parte da Corvaro e torna a Corvaro, una gara di trail running, in ambiente naturale, molto apprezzata dagli atleti che si riuniscono qui da tutta Italia. Il borgo di Cartore, di origine romana, venne abbandonato progressivamente. Dopo la seconda guerra mondiale ci era rimasto, fino alla sua morte, solo Eusebio Di Carlo (detto Sepio), nato nel 1916, vissuto oltre i novant’anni. Mezzadro, alpino, conosceva palmo a palmo tutto il territorio albero per albero, pietra per pietra, sentiero per sentiero. I suoi racconti di vita difficile, testimonianza della difficile vita agrosilvopastorale, con ricordi struggenti di fame e indigenza, sono stati raccolti nel libro “Io, la fame e l’accetta” (nella pagina Facebook Parchilazio, il video). Oggi la sua casa è diventata l’alloggio turistico “La casa di Eusebio Di Carlo” (329 964 7285 / 327 553 8917; sito internet: https://alloggio-turistico-di-carlo).

Il lago della Duchessa

Con l’istituzione della riserva alcuni casali sono stati ristrutturati dalla Comunità Montana e dati in gestione (www.casalidicartore.com): lì è possibile pranzare e pernottare immersi nella natura. Nel mese di agosto, durante i week end, dalle 8 alle 13, è aperto il punto Informativo con i guardiaparco, in un locale della struttura dell’Ecoalbergo a Cartore (il bando di gestione sarà pubblicato a breve), a Corvaro si può visitare il Museo della Duchessa, in piazza Regina Margherita dalle 15 alle 19. Il comune di Borgorose ha recentemente ristrutturato la chiesa di San Lorenzo, di cui era rimasta solo la torre. Nel 2017 la strada che dalla Cicolana porta a Cartore è stata intitolata a Gaetano Panei, alpinista, guida alpina e maestro di sci, conosciuto come Gigi Panei, nato nella vicina frazione di Sant’Anatolia nel 1914, morto a Courmayeur nel 1967.

Venne insignito della medaglia di bronzo al valor civile dal Presidente della Repubblica Antonio Segni nel 1962 per il salvataggio di un operaio travolto da una valanga. Tra le sue imprese la salita insieme a Sergio Viotto (la prima in condizioni invernali) del Monte Bianco attraverso la Cresta dell’Innominata (25 marzo 1953) e il tentativo di aprire una via diretta sulla parete nord del Cervino insieme a Walter Bonatti (10 febbraio 1965).

Francesca Sammarco

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