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Quintana, così Ascoli rivive il Medioevo

di | 2021-08-07T00:29:14+02:00 8-8-2021 6:35|Attualità, Sezione 8|1 Comment

ACOLI PICENO – Ad Ascoli Piceno nella prima domenica del mese di agosto, come vuole la tradizione, è tornato il torneo della Quintana dopo l’assenza dello scorso anno dovuta alla pandemia. Il 10 luglio l’edizione notturna ha ridato vita ad un evento significativo della vita cittadina a cui fa seguito il torneo dedicato al patrono Sant’Emidio. Alle 14.30 come stabilito dal programma, nonostante il caldo torrido, è partito il corteo storico da Palazzo dei Capitani in Piazza del Popolo. In testa al corteo, preceduto dal Palio di agosto 2021 realizzato dall’artista ascolano Emilio Albani, il Gruppo comunale guidato dal sindaco Marco Fioravanti nei panni del Magnifico Messere ha dato inizio alla sfilata. Ottanta i figuranti per ogni sestiere contro i 60 dell’edizione di luglio che hanno sfilato per le vie del centro storico indossando costumi del Quattrocento. Le condizioni climatiche della giornata hanno suggerito agli organizzatori di non far sfilare i cavalieri per evitare lo stress prima della gara e permettere ai giostranti di conservare tutte le energie per la sfida al Moro.

A rappresentare tutti e sei i sestieri c’erano solo le dame, mancavano le “coppie nobili”, presenti invece nella sfilata di luglio, la prima dopo l’interruzione dovuta alla pandemia. Ha fatto eccezione solo una coppia che ha sfilato per il sestiere di Porta Maggiore. C’erano le amazzoni, Elisabetta Trebbiani, al secolo Federica Palombini, che ha sfilato per il sestiere della Piazzarola, poi tra le file del sestiere di Sant’Emidio Valentina di Pietro negli abiti di Menechina Soderini e Stefania Regoli, nobildonna a cavallo per il sestiere di Porta Romana. Splendide nei loro costumi le dame e i paggetti. In rappresentanza dei 12 castelli della città una sola dama, Giulia Incaini di Comunanza, sotto il gonfalone dell’antico Monte Pasillo. Un corteo storico maestoso dove spiccano le figure del Magnifico Messere, ma anche quelle di consoli, capi sestiere, dame, damigelle, armigeri, arcieri, musici e sbandieratori. Il corteo storico è seguito dai castelli e dai sei sestieri cittadini. Questi ultimi, per regolamento, avanzano secondo l’ordine di giostra della classifica dell’ultima edizione disputata. A corredo della rappresentazione storica c’è sempre l’esibizione degli sbandieratori che però questa volta, scoraggiati dal vento caldo che opponeva resistenza ai pesanti gonfaloni, hanno deciso dopo alcuni tentativi, con grande rammarico, di rinunciare alla loro performance.

Nonostante tutto lo spettacolo non è mancato. L’avanzare dell’imponente corteo ha poi raggiunto il Campo dove era atteso lo svolgimento del torneo. Il corteo, scandito dal suono dei tamburi e delle chiarine, ha percorso le caratteristiche vie del centro, passando per la storica piazza del Popolo, fino a raggiungere il Campo dei Giochi, allestito presso lo stadio ‘Ferruccio Corradino Squarcia’. Lì i cavalieri dei sei sestieri erano in attesa di contendersi l’ambito Palio. Al campo dei giochi, ad assistere alla giostra vera e propria, c’erano circa 980 spettatori, nel rispetto delle disposizioni anti-Covid previste per gli spettacoli all’aperto, che limitano la capienza al 25 percento del totale. Importante, comunque, era fare in modo che la Quintana ripartisse dopo l’anno di pausa, visto che nel 2020 Ascoli dovette rinunciare ad entrambe le edizioni. Il cavaliere di Foligno Massimo Gubbini ha vinto per il sestiere di Porta Tufilla la giostra della Quintana corsa in sella a Trentino, purosangue inglese di otto anni. Gubbini con 2.084 punti ha preceduto Luca Innocenzi di Porta Solestá (1.996), Pierluigi Chicchini di Sant’Emidio (1.994), Mattia Zannori di Porta Maggiore (1.788), Nicholas Leonetti della Piazzarola (1.756) e Lorenzo Melosso di Porta Romana (1.154).

Quali le origini di questo magnifico torneo? Nel 1955 un gruppo di innamorati di Ascoli Piceno e della sua storia decise di rilanciare un importante momento di partecipazione popolare le cui origini affondavano nell’antichità: la Quintana. Da quel momento in poi la rievocazione storica ascolana è cresciuta sempre di più, affermandosi come manifestazione leader in questo ambito. Grazie al fascino del Corteo storico e all’avvincente Giostra cavalleresca al Campo de’ Giochi la manifestazione si è arricchita sempre di più divenendo il simbolo della città. Il torneo cavalleresco della Quintana è una sfida nella quale si cimentano sei cavalieri, ciascuno rappresentate di un sestiere cittadino. La giostra consiste nel colpire con la lancia, in tre consecutivi assalti da ripetersi per tre volte ogni turno (“tornata”), il bersaglio del saraceno costituito dallo scudo sistemato sul braccio sinistro del saraceno. I tornei furono un prodotto del feudalesimo e della cavalleria, e si riallacciano ai giochi guerreschi propri di quasi tutti i popoli. Essi furono molto numerosi durante i secoli XII e XIII, in tutte le città grandi e piccole. Naturalmente anche più dei tornei furono numerose le Giostre dal Sec. XIII in avanti, e tanto vivo e diffuso fu l’amore per queste feste, che se ne vollero correre dappertutto.

La sfida di Ascoli è unica nel suo genere poiché il bersaglio è costituito da uno scudo sorretto da un fantoccio che ha le sembianze di un saraceno chiamato “moro”, che resta sempre un avversario insidioso e selettivo, poiché l’impatto che i cavalieri sono costretti ad affrontare negli assalti è tremendo. Esso deve essere affrontato in tre tornate, ciascuna delle quali costituita da tre assalti. Il punteggio totale di tornata è una combinazione tra il tempo impiegato e il risultato ottenuto con gli assalti al bersaglio. Pertanto l’impegno e l’abilità di ciascun giostrante è notevole in termini di forza fisica, concentrazione e destrezza. Elemento caratteristico che contraddistingue la Quintana di Ascoli nel panorama di tutte le altre rievocazioni storiche nazionali e internazionali resta comunque il corteo storico, che vanta in genere la presenza di circa 1.500 figuranti. Quest’anno a causa delle restrizioni Covid erano circa 700 i partecipanti al corteo storico. Un numero molto distante da quello abituale, ma che comunque contribuisce a riportare la Quintana in una situazione vicina alla normalità. L’eleganza dei costumi trae origine dai ritratti di grandi artisti che operarono ad Ascoli nel Quattrocento, primo fra tutti Carlo Crivelli. Alcuni degli abiti portano la firma di alcuni stilisti italiani molto noti come Pizzi, Guidetti e Martini. I più famosi sono oggi custoditi nella sede dell’ufficio Quintana di piazza Arringo, che è possibile visitare anche durante il periodo estivo. Una tradizione, quella del torneo della Quintana, che si ripete con grande partecipazione d tutti gli abitanti della città da molti anni e che ogni volta coinvolge ed emoziona. Domenica scorsa non ha fatto eccezione nonostante le condizioni atmosferiche e le limitazioni imposte dalla pandemia.

Margherita Bonfilio

One Comment

  1. Gaetana Giuseppa Figuccia 9 agosto 2021 at 0:33 - Reply

    Interessante manifestazione, dettagliatamente descritta.

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