Green pass sì, green pass no. Ecco il tema del momento, dimenticando che la situazione rischia nuovamente di degenerare. Tanto per dire, in Australia (dove adesso è inverno) sono nuovamente in lockdown per un mese. E provvedimenti drastici si stanno prendendo in altre parti del pianeta dove contagi e morti stanno nuovamente provocando danni consistenti. Qui da noi, almeno per il momento, la situazione è ancora abbastanza sotto controllo, ma i segnali che arrivano da talune regioni (compreso il Lazio, dove vive chi scrive) appaiono preoccupanti. Sono stati raggiunti il 4% di ricoveri ordinari e il 3,7 % in terapia intensiva. La situazione è peggiorata in pochi giorni e se la tendenza sarà confermata si potrebbe entrare in zona gialla prima della fine di agosto, addirittura entro due settimane.
Il Lazio è fra le tre regioni che hanno superato l’incidenza dei 50 casi settimanali per 100mila abitanti anche se fortunatamente i posti occupati in area medica e in terapia intensiva sono ancora sotto la soglia. Motivo per cui Lazio, Sardegna e Sicilia rimangono in zona bianca in base ai nuovi parametri decisi dal governo con l’ultimo decreto. Va ricordato che si passa in zona gialla se i posti occupati in rianimazione superano il 10% e quelli in area medica il 15%. Pù a rischio Sicilia e Sardegna, a causa della bassa copertura vaccinale degli over 60 che ha contribuito a un aumento dei ricoveri in entrambe le regioni. Preoccupano anche Calabria e Toscana.
Ma la crescita dei contagi e dei ricoveri non interessa a chi, in nome di una non meglio precisata “libertà” (di ammalarsi, di contagiare?), manifesta contro l’adozione di un provvedimento, persino troppo blando rispetto alle reali esigenze. Una domanda appare scontata: meglio esibire il passaporto vaccinale o rientrare nelle limitazioni d’ogni genere previste dal passaggio in zone diverse da quella bianca? Sarebbe utile una risposta seria e non basata su congetture, ipotesi, interessi di parte (meglio, di partito). Qualche giorno fa, dopo che la Asl della Tuscia aveva escluso dal servizio o spostato ad altro incarico una quindicina di operatori sanitari che non si erano vaccinati, un dermatologo di Viterbo ha candidamente dichiarato di non aver voluto ricevere il vaccino e di continuare ad esercitare la sua attività. A stretto giro di posta gli ha risposto il presidente provinciale dell’Ordine dei Medici: “C’è una legge che impone l’obbligo di vaccinazione: se entro dicembre non lo farà, sarà sospeso”.
Osservare le immagini di parlamentari italiani che a Montecitorio sbandierano in aula cartelli inneggianti al “no green pass” è sinceramente deprimente. Dovrebbero difendere gli interessi dell’Italia e dei suoi cittadini, invece che speculare su qualche facile consenso, sempre ammesso che realmente tale atteggiamento improntato al “no” , senza se e senza ma, riesca poi a tradursi in qualche voto in più. E qui non è questione di “buona politica”, ma semplicemente di buonsenso. Tutti gli organismi, nazionali ed esteri, che analizzano la situazione economica, segnalano che l’Italia sta rialzando la testa, dopo la brutta batosta delle chiusure a raffica. Davvero si vuol naufragare la ripresa con nuove limitazioni, dovute alle inevitabili conseguenze di un aumento dei contagi, dei ricoveri e anche dei morti? Ma in che Paese viviamo, se si riduce sempre tutto a squallide vicende di bottega privata, senza mai spingersi al di là del proprio sguardo.
I cittadini, noi tutti, abbiamo soltanto bisogno di normalità e di serenità. Il virus – lo dicono inequivocabilmente i numeri – si combatte innanzitutto con il vaccino (la stragrande maggioranza dei contagiati e delle vittime o non aveva ricevuto alcuna dose o al massimo solo la prima) e poi con le elementari regole di tutela personale (mascherina, igiene frequente, no agli assembramenti). Basta veramente poco e mettere a rischio ciò che faticosamente e con tanti sacrifici si è finora raggiunto, è semplicemente da irresponsabili. Godiamoci il sole, il mare, le nostre montagne, i nostri laghi, le tante e sconfinate bellezze d’ogni genere che abbondano nella nostra straordinaria Italia: non meritiamo l’inconcludenza e l’insipienza di chi, solo per convenienza di parte, prova a rimettere in discussione tutto.
Buona domenica e buona estate
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