//Basta, subito interventi per bloccare i No Vax

Basta, subito interventi per bloccare i No Vax

di | 2021-07-24T18:49:01+02:00 25-7-2021 7:00|Punto e Virgola|0 Commenti

In ripetute occasioni, “Punto e Virgola” ha preso posizione contro i cosidetti “No Vax”, cioè coloro che utilizzando motivazioni di varia natura rifiutano di sottoporsi alla vaccinazione anti Covid. Posizioni giudicate anche estreme perché, ad esempio, si proponeva di far pagare i costi delle cure e degli eventuali ricoveri a quei cittadini che si fossero ammalati senza aver rispettato l’elementare principio della tutela della propria e, soprattutto, dell’altrui salute.  Sul tema, nei giorni scorsi, è intervenuta anche la scienziata Ilaria Capua, virologa di fama internazionale e da 5 anni direttore di un centro di ricerca presso la facoltà di medicina veterinaria dell’Università della Florida.

La scienziata Ilaria Capua

“Ogni malato di Covid ricoverato in terapia intensiva o subintensiva costa decine e decine di migliaia di euro – dichiara infatti la professoressa –. Le vittime di oggi, e dei tempi a venire, saranno individui che non hanno iniziato o completato il ciclo di vaccinazione. In altre parole, sono solo i non vaccinati a finire in ospedale”. Da qui l’idea di “proporre una piccola franchigia, per non dire ticket, in caso di ricovero Covid che vada a coprire almeno i costi ‘non sanitari’ dell’ospedale: letto, biancheria, mensa, servizio di pulizia, utenze”. In soldoni, un contributo di “1.000-2.000 euro al giorno” a carico dei non vaccinati in caso di ricovero in terapia intensiva.

Un’altra iniziativa è stata presa dall’industriale umbro Brunello Cucinelli, protagonista di numerose iniziative a favore dei suoi dipendenti: “I No Vax fuori dall’azienda”, dichiara senza peli sulla lingua a La Stampa il re del cachemire, aggiungendo comunque di essere disposto a pagarli “lo stesso per sei mesi”. Insomma, Cucinelli introduce un sacrosanto principio di precauzione e, in linea con i suoi consolidati comportamenti, accetta che qualcuno dei suoi lavoratori rifiuti la vaccinazione, ma non vuole che costoro (tanti o pochi che siano) possano diventare portatori di infezione per gli altri. E per questa ragione spiega di essere disposto a pagarli senza lavorare ma solo per sei mesi. Dopo questo periodo, vien da capire, o queste persone si adeguano e si vaccinano oppure potrebbero essere presi ulteriori provvedimenti, evidentemente più gravi.

La questione dei “No Vax” sta tenendo banco in questi giorni, dopo i recenti provvedimenti che obbligano al possesso del passaporto vaccinale per poter esercitare alcune attività. Provvedimenti abbastanza blandi, verrebbe da dire, in quanto frutto di una lunga mediazione (al ribasso) fra le varie anime della maggioranza di governo. L’accordo in sintesi è stato raggiunto su una base piuttosto minimale: in tutta sincerità sarebbero serviti obblighi ben più ampi perché in ballo qui non ci sono le presunte libertà individuali, ma l’assoluta necessità di combattere l’emergenza Covid. In verità, già le motivazioni dei negazionisti avrebbero dovuto indurre a prendere provvedimenti ben più severi e stringenti. Si va dall’ingerenza dell’Isis nella diffusione del virus alla presenza di microchip nelle fiale per modificare il Dna, ad una presuntisisma organizzazione mondiale che vuole selezionare una razza di eletti. Ma quando si chiede uno straccio di prova a supporto di tali fantasiose tesi, si ottiene come risposta solo un compiacente scuotere della testa. Che potrebbe significare “sono faccende che tu, povero stupido ignorante, non puoi capire…”.

Chi scrive non ha competenze mediche e non è virologo o epidemiologo o almeno biologo (come peraltro la stragrande maggioranza dei leoni da tastiera che intasano indegnamente il web con le loro farneticazioni senza senso), ma un consiglio lo può dare. Ed è quello di leggere un lungo intervento del dottor Ottavio Davini, medico con 40 anni di esperienza (ultimo incarico all’Azienda ospedaliero-universitaria San Giovanni Battista di Torino e autore di alcuni libri di divulgazione sanitaria), in cui viene spiegato in maniera approfondita e dettagliata perché bisogna fidarsi del vaccino contro il coronavirus Covid-19 e in cui si smontano punto per punto e con parole semplici tutte le obiezioni di chi per varie ragioni teme la vaccinazione. L’intervento è stato pubblicato da “Il Corriere Piemontese”, ma è rintracciabile anche su Facebook e sul web. E’ una lettura un po’ lunga ma sicuramente molto istruttiva.

Il dottor Ottavio Davini

Un’ultima cosiderazione sul fatto che viene giudicato “anticostituzionale” l’obbligo di vaccinazione. Le cose non stanno affatto così. L’articolo 32 della Costitizione italiana sancisce che “nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge”. Da ciò deriva che basterebbe appunto una legge, come avviene peraltro per altre vaccinazioni e in tutto il mondo, per imporre l’obbligo. Inoltre, sempre la costituzione sancisce che la tutela della salute è “fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività”. Quindi, se fosse interesse della collettività vaccinare l’intera popolazione, si potrebbe fare. Principio riaffermato proprio dala Corte costituzionale con una sentenza del 1990. “La legge impositiva di un trattamento sanitario – sottolinea il dottor Davini – non è incompatibile con l’art. 32 della Costituzione se il trattamento sia diretto non solo a migliorare o a preservare lo stato di salute di chi vi è assoggettato, ma anche a preservare lo stato di salute degli altri, giacché è proprio tale ulteriore scopo, attinente alla salute come interesse della collettività, a giustificare la compressione di quella autodeterminazione dell’uomo che inerisce al diritto di ciascuno alla salute in quanto diritto fondamentale”. C’è bisogno di aggiungere altro?

Buona domenica.

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