MONTEROTONDO (Roma) – Chiude i battenti stasera la mostra bipersonale “Fluxus” della pittrice Giuliana Silvestrini e del fotografo Carlo Franchini che dal 15 luglio scorso, animando il centro storico con un continuo via vai di visitatori, si è presentata un po’ come l’evento che ha segnato, nel contesto locale, la rinascita artistica di Monterotondo (alle porte di Roma) dopo la chiusura dovuta all’emergenza sanitaria.
Concepito come un “flash” sull’umanità dalle sue origini a oggi, la mostra è stata realizzata con un compendio, o forse una contaminazione, di pittura, immagini video e musica, letture. Il risultato è stato un messaggio molto diretto, chiaro, un allarme silenzioso sul futuro del pianeta, capace di far emozionare e riflettere, incuriosire. E infatti tante sono state le domande poste ai due artisti al termine del percorso in galleria che ha saputo donare emozione e commozione.
L’iniziativa è nata in Etiopia dove la Silvestrini e Franchini si sono conosciuti scoprendo di condividere la stessa visione della vita, del progresso, della natura, dei rapporti tra gli esseri viventi. Ne è nato un discorso profondo, viscerale, che ha dato luogo alle impronte, primi segni di vita sulla terra, e alle forme di una natura primordiale realizzate dalla Silvestrini nelle sue tele dal contenuto misterioso e affascinante. Poi gli ominidi in un video, sempre della pittrice, dove Lucy (lo scheletro ritrovato proprio in Etiopia), si anima in una corsa nel tempo, una corsa che non finisce mai e che per questo incuriosisce il visitatore, al primo impatto stordito da tanti stimoli.
La risposta a tante domande che l’esposizione suscita con immagini e rumori, viene infine dal video di Carlo Franchini, una sequenza di sguardi sulla terra d’Africa dove, non a caso, “tutto è cominciato” e tutto continua con le sue contraddizioni. Gli accostamenti operati da Franchini tra retaggi ancestrali e moderne città dove aerei solcano il cielo sono efficaci, forti. Al turbamento causato dalle immagini del fotografo fa seguito, però, un altro contraccolpo.
Due attori, Valter Cara e Arianna Fischione, leggono brani tratti da un testo teatrale di Gloria Zarletti, che è anche curatrice della mostra. Il finale non è rassicurante, ma parla d’amore per tutto ciò che ci circonda e della necessità di prendersi responsabilità nei confronti della natura e del prossimo. Per questo molti visitatori non riescono a nascondere le lacrime mentre escono dalla galleria. Gli spunti sono tanti, chi esce ha tanto da dire, da chiedere, messaggi da scrivere sul librone delle firme ormai pieno. Tanti artisti si sono incontrati in questa bellissima occasione e tanta creatività ha trovato impulso, strada da percorrere. Nei giorni scorsi alla Grafica Campioli si è sicuramente avviato un flusso. Era l’obiettivo di Silvestrini e Franchini: “Fluxus”, appunto.
Il finissage stasera dalle 18 alle 21 a Monterotondo, via Vincenzo Bellini, 46.
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