Sette monache, clarisse di clausura. Vivono nel monastero di Santa Chiara a Oristano, in Sardegna. Solo due di loro hanno meno di cinquant’anni, le altre cinque sono ultraottantenni e con qualche problema di salute. Un convento trecentesco molto grande che necessita di una manutenzione continua e costosa. In inverno è assai freddo, non proprio adatto a persone anziane. Ricevono aiuti molto limitati dalla Curia, aiuti che non consentono nemmeno di sopravvivere. Ma nonostante ciò cercano di dare una mano a chi chiede loro aiuto. Fino ad oggi sono andate avanti con la magra pensione di due di loro, ex insegnanti, e qualche piccolo contributo degli oristanesi. Ma non basta.
In loro aiuto è intervenuta Monica Pais, noto medico veterinario della clinica Duemari di Oristano, autrice di libri di successo e fondatrice di Effetto Palla, l’associazione ispirata all’omonima cagnetta cui Monica e il suo staff salvarono la vita nel 2016, diventata poi una star del web. La Pais, insieme all’imprenditore Massimiliano Daga e alla giornalista Patrizia Mocci de L’Unione Sarda hanno promosso un’iniziativa senza precedenti: la campagna di crowdfunding per stampare mille copie di uno splendido libro fotografico, “La Luce delle Clarisse”, con foto realizzate da Gabriele Calvisi. Un qualcosa di unico nel suo genere perché, per la prima volta, le suore di clausura mostrano al mondo il loro vivere quotidiano, tra preghiera e amore per natura e animali.
“Le ho conosciute circa dieci anni fa perché i gatti che vivevano nel convento avevano bisogno della mia assistenza veterinaria – racconta la Pais – e poi sono rimasta molto amica di queste persone che ti aprono un mondo di spiritualità inimmaginabile. Aiutare le Clarisse e aiutare se stessi a ritrovare i ritmi dell’anima, anche passando attraverso il proprio lavoro”.
Le sette monache convivono a tutt’oggi con due gatte, Cloe e Moretta, libere di girare per il monastero, amate e coccolate.
“L’abbadessa suor Chiara Elisabetta, nata ad Arborea, cresciuta a Tramatza, di mestiere governante prima di entrare in clausura a 21 anni, ventotto anni fa – racconta Gabriele Calvisi, l’autore delle foto – governa con pacata saggezza e umiltà la comunità. Suor Maria Caterina, nostro punto di riferimento, un motore perpetuo di iniziative e attività, è di Abbasanta, insegnante prima di entrare nel monastero a 32 anni, nel 2007; poi c’è suor Doretta, che entra a 43 anni in clausura, nel 1990, di professione medico, nata a Cagliari; suor Maria Nives entra nel 1961 in monastero a 24 anni, faceva la sarta, nata a Selargius; suor Maria Immacolata e suor Chiara Rosaria, la prima entrata a 21 in clausura, di professione casalinga e la seconda a 48 anni, prima faceva la commerciante, entrambe di Alghero. E poi suor Gesuina da Siapiccia entrata a 23 anni nel monastero nel 1960, sarta. Bisogna aggiungere altre tre protagoniste del libro, decedute in questi anni. Suor Giuseppina, suor Chiara e suor Teresa che mi ha accolto con tanti Deo Gratias alla ruota di legno. Altri tre protagonisti dell’affetto delle clarisse sono le gattine Moretta e Cloe e il gatto Gigio che non c’è più”.
Un fotolibro sulla vita sulle suore di clausura, una novità assoluta.
“Quando Monica ha detto che conosceva un fotografo molto bravo che poteva riprendere la nostra vita io, che sono la più giovane, sono stata titubante – racconta suor Maria Caterina Quartu, punto di riferimento del progetto – perché pensavo alle consorelle più anziane. Invece loro hanno preso questa iniziativa come un’occasione per farci conoscere, per far vedere al mondo cosa facciamo: preghiera, lavoro e vita fraterna. Le giornate sono pienissime, non abbiamo nemmeno il tempo di respirare: abbiamo un orto e un frutteto da mandare avanti, tanti lavori da sbrigare, il monastero è grande e necessita di una manutenzione continua”.
Negli ottanta scatti c’è la suora che cuce (“ha una mano in meno perché le hanno amputato un braccio per la poliomelite in età giovanile” racconta Monica), l’altra che prega, Caterina che abbraccia con tenerezza i suoi mici.
“Ho sempre avuto la passione per gli animali fin da piccola – ricorda Caterina – il monastero nel tempo ha costantemente ospitato gatti, oggi c’è la piccola Cloe e l’anziana Moretta. Il nostro rapporto di clarisse con la natura e gli animali è di assoluto rispetto e trovo che l’enciclica di Papa Francesco (Laudato Sì, ndr) sia stata assolutamente illuminante per come sia riuscito a far capire che il nostro rapporto con il creato non deve essere ‘tanto per’, ma vada inteso come ‘creazione di Dio’. Noi viviamo qui solo di passaggio, però il nostro passaggio vuol dire lasciare un mondo migliore di quello che abbiamo trovato. Papa Francesco ha avuto il coraggio di dire e scrivere tante cose che altri non hanno fatto”.
Il libro fotografico contiene ottanta fotografie a colori scattate nel monastero Santa Chiara di Oristano da Gabriele Calvisi a partire dal 2017. La presentazione è affidata agli scritti dell’arcivescovo arborense, Roberto Carboni, dell’antropologo e scrittore Bachisio Bandinu, dello scrittore Natalino Piras e della professoressa Anna Maria Capraro.
Il libro (144 pagine e un formato chiuso di 26 cm di larghezza per 30 cm di altezza) è in vendita al prezzo di 30 euro per singola copia, 50 euro per due copie e 100 euro per quattro copie. Per sostenere il progetto comprando anticipatamente il libro basta accedere alla piattaforma Produzioni dal Basso, digitare il progetto La Luce delle Clarisse, scegliere le ricompense, pagare con carta di credito o con post pay.
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