//Il Totocalcio si rinnova: torna il sogno del 13

Il Totocalcio si rinnova: torna il sogno del 13

di | 2021-05-08T18:21:36+02:00 9-5-2021 7:00|Punto e Virgola|0 Commenti

Ve la ricordate la schedina? Quel rettangolo di carta variamente colorato era un appuntamento fisso per tantissimi italiani. E costituiva il sogno, neppure tanto nascosto, di tutti: fare “13” per cambiare la propria vita. E pure un “12” andava perché significava incassare una sommetta per togliersi qualche piccolo sfizio. Il Totocalcio (ideato da Massimo Della Pergola, Fabio Jegher e Geo Molo) fece il suo esordio il 5 maggio 1946, quando nacque la schedina Sisal (che poi assunse il nome più famoso nel 1948 con il passaggio ai Monopoli di Stato). Il concorso a premi più amato dagli italiani ha accompagnato la nostra storia: è entrato nelle abitudini delle famiglie, ha alimentato speranze e regalato delusioni.

Il meccanismo era semplice e perciò vincente: c’erano 13 partite (tutte quelle di A, 2 di serie B e 2 di C) da pronosticare con il fatidico 1- X – 2 (cioè, nell’ordine, vittoria della squadra di casa, pareggio, vittoria esterna). Il montepremi veniva equamente diviso tra chi le indovinava tutte e chi commetteva un solo errore. Il Totocalcio conobbe il suo massimo splendore negli anni ’80 e ’90 con il montepremi più alto della storia che ammontava a 34.470.967.370 di lire (circa 18 milioni di euro) e che fu totalizzato in occasione del concorso numero 17 del 5 dicembre 1993 quando ai 1.472 “tredici” andarono poco meno di 12 milioni di lire ciascuno. La vincita più alta fu registrata nel concorso 13 del 7 novembre 1993 con 5.256.635.320 miliardi di lire.

Il costo della prima giocata di quel maggio di 75 anni fa era di 30 lire. In quel primo concorso, il montepremi fu di 463.146 lire. Della prima schedina si stamparono cinque milioni di copie ma ne giocarono appena 34 mila. Per sbarazzarsi di quella montagna di carta alla Sisal decisero di distribuire quelle inutilizzate ai barbieri: servivano a pulire i rasoi. Il montepremi di 463.846 lire andò tutto a Emilio Biasetti, un impiegato di Milano, l’unico che azzeccò la colonna vincente. I primi milionari arrivarono per l’ottavo concorso del 1946: un disoccupato di Genova e una casalinga di Bologna che intascarono 1.696.000 lire a testa. Ma il primo a cambiar vita per davvero fu Pietro Aleotti, da Treviso: nella primavera del 1947 vince 64 milioni. E c’è anche Martino Scialpi che da decenni porta avanti la sua battaglia legale per riscuotere una vincita al Totocalcio del 1981 giocata a Martina Franca (Taranto). Nel novembre di quell’anno, infatti, l’ambulante giocò due colonne al Totocalcio facendo un 13 da 1 miliardo di vecchie lire. Il Coni non ha versato denaro a Scialpi perché ritiene che la ricevuta non sia mai arrivata presso la sede di Bari.

Il successo fu crescente, quasi incontrollabile, ma con l’arrivo delle scommesse e delle agenzie capillarmente presenti in ogni angolo del territorio, il Totocalcio andò in crisi, diventando quasi un gioco per nostalgici. Ma non ha perso il suo fascino ed ora è pronto a tornare con una formula rinnovata, studiata dai tecnici di ADM (l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli). Si comicnia con la prossima stagione calcistica. Le nuove modalità di gioco prevedono sei tipologie di pronostico: oltre al 13, si vincerà anche con 11 partite, e a scalare con 9, 7, 5 e 3 incontri (con un modello simile a quello ormai conosciutissimo delle puntate multiple, che viene applicato nelle sale scommesse).

I match in palinsesto verranno divisi su due pannelli: nel primo (composto da otto eventi, cosiddetti obbligatori) verranno inserite le partite più equilibrate, scelte tra quelle in programma tra il sabato pomeriggio e la domenica sera; mentre nel secondo andranno invece le partite di cartello (da 7 a 12, le cosiddette gare opzionali). La combinazione tra gli eventi del primo e del secondo gruppo dipenderà dal numero complessivo di pronostici scelti. Nasce così il cosiddetto pannello a Formule: il Formula 3 si giocherà puntando su due eventi obbligatori e uno opzionale; il Formula 5, scommettendo su tre eventi obbligatori e uno opzionale; e poi ci saranno anche il Formula 7 (quattro e tre), il Formula 9 (cinque e quattro) e il Formula 11 (sei e cinque). In apparenza, la faccenda sembra un po’ complicata, ma con l’abitudine tutto diventerà più semplice e fruibile.

Va sottolineato che il Totocalcio, proprio per la sua dinamica e per la sua struttura, è un concorso esente da comportamenti ludopatici e consente un pieno rispetto dei protocolli previsti dall’attuale emergenza sanitaria. La nuova versione si svilupperà in un’ottica di non concorrenza con le scommesse a quota fissa, ma piuttosto di una coabitazione che potrebbe fare da volano per l’intero settore. Inoltre, il nuovo Totocalcio verrà proposto in una forma immediatamente fruibile anche attraverso i nuovi strumenti tecnologici.

In questo modo potremo tornare nuovamente a sognare? Si vedrà, probabilmente sì. Intanto, un revival non fa certamente male. Anzi.
Buona domenica

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