FIRENZE – Il tempo vola ed ormai sono passati mesi dall’ultima volta che gli italiani hanno avuto il piacere di sedersi comodamente sulle poltrone rosse del cinema. Un momento di relax e di svago che da troppo tempo manca. Nonostante una breve riapertura, sfortunatamente, già da mesi le sale sono ancora chiuse, tra film ancora in attesa di produzione e cinema in ginocchio, non abbiamo ancora una visione chiara di ciò che sarà il futuro del mercato cinematografico.
Si è avuta la possibilità di rivivere il piacere di vedere un film al cinema, senza mascherina, con popcorn o nachos (imbustati) e col vantaggio di non avere persone accanto. Ma adesso con un grosso passo indietro le norme impediscono, sotto ogni aspetto, la riapertura dei grandi schermi. Ma com’è possibile concentrare 25 studenti in una classe, 1500 ragazzi in una sola struttura ed impedire la piacevole visione di film rispettando rigorose e ferree misure di sicurezza? È veramente assurdo, considerando il periodo, nel quale la didattica a distanza utilizza proprio prodotti cinematografici come arricchimento metodologico, tra film, documentari…
Il cinema è ovunque e non è un semplice svago, ma una vera e propria forma d’arte, che non racchiude solo supereroi e fantascienza in genere: una lingua senza canoni, senza limiti, un momento di inestimabile cultura. Il mondo sta cambiando, la vita ha subito una mutazione: smart working, didattica digitale, ma il cinema resta invariato. Le produzioni si sono adeguate, fra tamponi, mascherine, distanziamento; i registi, gli attori e tutto il set non cedono, quello è il loro lavoro e lo portano orgogliosamente a termine. Il loro obiettivo è di permettere ai tanti ragazzi e alle famiglie di rivedere, presto, sul grande schermo, film degni di nota.
Ma se nel mentre i cinema restano chiusi, la popolazione si adegua al “cinema a casa”, con piattaforme quali Netflix, PrimeVideo, che, oltre a trasmettere film già usciti precedentemente al cinema, auto-producono veri e propri capolavori, mettendo ancora più a ferro e fuoco il “cinema tradizionale”. Insomma, non solo serie tv, ma anche veri e propri film, tutti visibili al prezzo di un solo biglietto del cinema, con un unico triste finale.
Boris Zarcone
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