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“La Bayadère”, sintesi dell’amore contrastato

di | 2021-03-14T12:01:05+01:00 14-3-2021 6:30|Sezione 7, Spettacolo|0 Commenti

ROMA – Opera digitale va avanti, eccome. Pare proprio che il Teatro dell’Opera di Roma, riprendendo online spettacoli lirici o di balletto di qualche anno fa, si stia affezionando alla nuova modalità, che consente di raggiungere un pubblico molto lontano, ancorchè solo virtualmente presente. Un ulteriore esempio è arrivato sul canale Youtube del Teatro dell’Opera, in operaroma.it, che questa volta ha lasciato il campo alla propria gloriosa Scuola di Ballo, fondata nel 1928 da Ja Ruskaja e in cui operarono le sorelle Battaggi, Attilia Radice, Paola Iorio, e oggi Laura Comi.

Marius Petipa

Sempre online, in questi giorni viene trasmesso “La Bayadère”, primo di quattro spettacoli di danza della Scuola di Ballo del Teatro diretta da Laura Comi, distribuiti fino al 6 giugno in streaming gratuito. “La Bayadère” è un bBalletto noto e molto spesso eseguito, coreografato all’epoca da Marius Petipa, musicato dall’austriaco Ludwig Minkus e rappresentato en première nel 1877 nel Teatro Imperiale di San Pietroburgo. Esso ha tutti i connotati del balletto romantico, a partire dall’esotismo orientale dal coinvolgimento del mondo del soprannaturale per finire con il celebre e soprannaturale brano del Regno delle Ombre, che tratta dell’amore contrastato. Oggi i bellissimi costumi sono di Anna Biagiotti, le scene di Michele Della Cioppa,, gli arrangiamenti musicali di Giuseppe Annese e le luci di Patrizio Maggi.

Il balletto ebbe gran successo da subito e molte ne furono le rivisitazioni: quella del 1900 dello stesso Petipa, della Vaganova nel 1932, di Nureiev nel 1963 (solo il Regno delle Ombre) ed anche nel 1992 nella coreografia di tutta l’opera (che fu l’ultima della sua breve vita). Accanto ai solisti Arianna Tiberi e Marco Esposito, sul palcoscenico si presenta un piccolo gruppo di allievi delle altre classi, per ricoprire ruoli minori (non certo quello dell’Idolo d’Oro, difficilissimo) e soprattutto il capolavoro dell’opera, il brano del Regno delle Ombre. Esse discendono da uno scosceso piano roccioso, lievi e immateriali, come le Villi o le Silfidi del repertorio della grande danza romantica.

Ekaterina Vazem

Del resto la vicenda è drammatica: Nikija, baiadera (cioè danzatrice sacra del Tempio), ama il guerriero Solor, destinato alla figlia del Rajah, Gamzatti. La gelosia  spinge costei ad offrire a Nikjija un mazzo di fiori, tra cui si cela un serpente velenoso che la morde uccidendola. Solor, sprofondato nel dolore per questa morte e per il tradimento del giuramento d’amore, beve un filtro cadendo in un sonno popolato da visioni: scendono le Ombre (bellissima personificazione degli incorporei spiriti dei morti), tra cui egli rivede Nikija, alla quale torna a giurare eterno amore. Intanto si è ormai allestito il matrimonio di Gamzatti: ma gli Dèi irritati fanno crollare il Tempio che travolge tutti, mentre i due innamorati si uniscono per sempre in cielo.

Paola Pariset

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