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Mina, doppio album: è il ritorno della musica

di | 2020-11-27T13:52:44+01:00 29-11-2020 6:30|Sezione 7, Spettacolo|0 Commenti

LUGANO – “Non ama i gioielli e i potenti: ama la musica e cerca di farla bene. Ama leggere, scrivere e, soprattutto, vuole mandare emozioni quando canta. È la più famosa sconosciuta d’Italia”. Lo ha affermato Massimiliano Pani alla presentazione del nuovo progetto “Italian songbook” di sua madre Mina, comprendente i primi album “Cassiopea” e “Orione”, in uscitavenerdì scorso in digipack e doppio vinile. “Quando decise di non fare più televisione aveva detto che faceva altro e quindi fa dischi – ha osservato Pani –. Per tanti anni ha fatto dischi doppi che non sono più reperibili nei negozi, e ora ha deciso di iniziare questo lavoro di raccoglierli e renderli disponibili, e in futuro potrebbe realizzare progetti in napoletano, latino, bossanova, ecc.”. Sono 28 le canzoni già edite per PDU di “Cassiopea” (distr. Sony Music) e “Orione” (distr. Warner Music), le prime due antologie del progetto discografico di riordino e riscoperta dell’immenso repertorio dell’artista, che si declinerà filologicamente nel tempo.

“Continueranno sicuramente anche andando indietro nel tempo dal repertorio dei primi anni di carriera per l’etichetta Ri-Fi – ha anticipato il figlio della cantante –. Questo progetto prevede sei uscite, probabilmente a cadenza annuale». I titoli dei dischi Cassiopea e Orione sono delle due delle 88 costellazioni del nostro sistema solare, l’una boreale e l’altra equatoriale: prendono i loro nomi da una leggendaria regina d’Etiopia, bellissima, vanitosa e crudele, e da un figlio di Poseidone, nerboruto e temibile cacciatore. Cassiopea e Orione sono i titoli di questi due dischi, come “costellazioni di canzoni”. “Il criterio delle scelte dei brani è un vero ‘best of’ fatto da lei – ha spiegato Massimiliano –. Mia madre ha voluto prendere grandi successi della musica italiana ma anche brani minori, non solo suoi. Ha sempre fatto quello che le andava di fare”. Nelle 28 canzoni già edite ci sono registrazioni che spaziano dal 1975 (“L’importante è finire”) al 2018 (“Volevo scriverti da tanto”): ci sono canzoni cantate per la prima volta da Mina o riprese da lei dopo l’interpretazione di altre voci, e due brani finora inediti, che chiudono i due album, come “Un tempo piccolo” di Franco Califano in “Cassiopea” e “Nel cielo dei bars” di Fred Buscaglione in “Orione”: “Califano ha fatto in questo brano uso del passato remoto, una grande genialità: sicuramente c’è stata una passione per l’uomo, negli anni settanta, l’ha amato come autore, capace di leggerezza, era amico del mio papà. Il brano di Buscaglione è uscito postumo dopo la sua morte. Lei è il più grande direttore artistico italiano, ha sempre amato Buscaglione, ha una memoria storica pazzesca, si è ricordata di questa canzone ascoltata nel film “Noi duri” del quale era anche interprete e dove c’era anche Totò”.

Mina si conferma anche in questo progetto artista di grande statura: “È ancora contemporanea, nonostante abbia iniziato la sua carriera a 18 anni con ‘Il cielo in una stanza’. Quando chiuse la stagione della televisione il suo percorso andava in altre direzioni e aveva bisogno di collaboratori e musicisti intelligenti e capaci che si sono messi a sua disposizione”. La grande abilità di Mina è di essere fuori da ogni cliché, da sempre: “Non ama il pezzo da Mina, cerca quello interessante, e il cambio di registro ne fa una grande interprete. Cerca di mettere dentro tante cose, diverse, magari che una parte di pubblico non andrebbe a comprare: il bello è la varietà di questi dischi”. Mina è forse la cantante che riceve un gran numero di canzoni da autori anche sconosciuti per i suoi dischi. “Brani inediti gliene arrivano tantissimi, 3-4 mila all’anno e ha la pazienza di ascoltarli tutti, l’unica a farlo, li sceglie personalmente per i suoi progetti futuri – ha precisato Massimiliano –. La scelta va ai testi meravigliosi in cui ha sempre avuto fiducia: se una canzone è bella la fa e basta, con rispetto di chi l’ha scritta e lei ha il coraggio di proporla”. Mina ama la musica e non smette mai di approcciarsi ad essa: “Ascolta in casa, anche con mio figlio di 16 anni che suona il sassofono. Ascolta le cose belle che suonano adesso, per quelle che non le interessano, non ci perde tempo. Quello che sta succedendo oggi è molto triste, e ultimamente sta seguendo un flamenchero che fa delle cose pazzesche”. Mina ha il grande merito di rimanere al top con scelte coraggiose: “Ha fatto, e fa, quello che crede sia il meglio da fare: apparire non avrebbe senso. Ha capito delle cose prima degli altri, ha realizzato una sua etichetta, si era stancata di vedere la sua faccia dappertutto e si è messa anche la barba, prima di Madonna e di Lady Gaga: è molto ironica e se farà qualcosa in video deve essere una novità”.

Tutte le registrazioni incluse in “Cassiopea” e “Orione” sono state riversate in digitale, editate, restaurate, rimasterizzate e rimixate con la continua, costante e attenta supervisione di Mina, che ha seguito personalmente l’intera operazione: ora tutte le canzoni risplendono nella pulizia, nella dinamica e nella pienezza dei suoni e della voce.

Franco Gigante

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