PALERMO – Gli effetti collaterali della pandemia si ripercuotono in ogni settore della vita sociale. Un’istituzione che purtroppo sta pesantemente subendo le conseguenze del Covid-19 è la Scuola: docenti, alunni e genitori sono alle prese con ansia, fatica e disagi, amplificati da disposizioni talvolta intempestive, contraddittorie e poco efficaci. In tale contesto, non è facile continuare a insegnare con impegno ed entusiasmo. Ci prova la professoressa Renata Colomba, docente di Filosofia e Storia al Liceo scientifico “Stanislao Cannizzaro” di Palermo, dove – nonostante le lezioni curriculari si tengano a distanza, come da disposizioni vigenti – gli alunni di una classe dell’Istituto, la quarta O, stanno effettuando il Percorso per le competenze trasversali e l’orientamento (PCTO, noto come alternanza Scuola/Lavoro) con attività all’aperto, osservando scrupolosamente le necessarie precauzioni.
Dove si incontrano e perché lo spiega la professoressa Colomba: “Nello scorso anno scolastico, il liceo Cannizzaro ha ottenuto l’approvazione di un progetto che si proponeva di far praticare agli alunni l’alternanza scuola/lavoro con percorsi legati alla natura e all’alimentazione, nel contesto del territorio siciliano. Tale progetto, finanziato con Fondi europei, è stato chiamato Natura Sì, e comprende al suo interno due ulteriori percorsi denominati Siamo ciò che mangiamo e Storytelling. Natura sì prevedeva un incontro con quattro strutture: un vivaio, un’azienda specializzata nella produzione di olio, l’associazione Coldiretti e un’equipe nutrizionista dell’ASP di Palermo che si occupa di alimentazione e di cura dei disturbi alimentari. La chiusura delle scuole, per il lockdown a metà dello scorso anno scolastico, e la didattica a distanza per gli istituti superiori decretata all’inizio di quest’anno hanno messo in crisi e rallentato le attività previste. Noi comunque, adottando tutti gli accorgimenti prudenziali necessari, abbiamo deciso di andare avanti: qualche settimana fa, in collaborazione con il vivaio dell’azienda Cracolici, i ragazzi hanno imparato a impiantare un orto. Ci hanno messo piacere e passione, attratti dalla bellezza del lavorare a contatto con la terra e assai interessati all’approccio con le tecniche agrarie. Successivamente, abbiamo compiuto una passeggiata didattica alla scoperta della vegetazione mediterranea di Monte Pellegrino: gli alunni hanno potuto osservare da vicino la flora autoctona del nostro territorio, scoprendo nel patrimonio naturalistico una grande ricchezza e valenza estetica”.
Il progetto, svolto nel pomeriggio in aggiunta alle normali attività didattiche, dovrebbe proseguire, pandemia permettendo, con una visita a Castelvetrano (in provincia di Palermo) nell’azienda Di Leonardo, specializzata nella produzione di olio; il contatto con Coldiretti fornirà lo sfondo giuridico-normativo relativo alle attività del settore agricolo; mentre l’Equipe nutrizionista dell’ASP offrirà spunti per l’assunzione di diete alimentari corrette e salutari.
La docente sottolinea poi come queste attività abbiano un valore aggiunto per l’orientamento, inteso come scoperta delle proprie attitudini e dei propri interessi, in vista anche della scelta della formazione universitaria e del lavoro che si vorrebbe svolgere: “Gli alunni, a contatto diretto con le piante, le tecniche agricole, la produzione olearia possono scoprire vocazioni impensate: quella del naturalista, dell’agronomo, del coltivatore diretto…”. E aggiunge: ”Inoltre, l’approccio diretto al mondo della natura e dei suoi prodotti permette anche ai ragazzi che non sono bravissimi in matematica o in latino di riconoscere i propri talenti e le proprie potenzialità, e di accrescere così l’autostima e la capacità di conseguire i propri obiettivi e i propri sogni. E poi il contatto con la natura è un’esperienza salutare e un auspicio di vita nuova”.
Grazie allora alla professoressa Colomba e ai suoi alunni che, con la loro esperienza concreta, dimostrano che la scuola non si fa solo tra le mura di un’aula. E che, in questo periodo così cupo e incerto, la natura ci dà una mano per progettare e scommettere sul futuro.
Maria D’Asaro
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