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Morricone e la musica che avvicina a Dio

di | 2020-07-11T11:27:25+02:00 12-7-2020 6:35|Cultura, Sezione 8, Spettacolo|0 Commenti

NAPOLI – A distanza di qualche giorno dalla scomparsa di Ennio Morricone, sembra che l’eco della sua dipartita o meglio, l’eco della sua grandiosa personalità non sembra scemare, anzi. Pare che vada crescendo man mano che vengono fuori gli aneddoti e le qualità umane del compositore.

Non sembra il caso, in questa occasione, di ribadire la quantità di opere, colonne sonore, lavori, collaborazioni che ha avuto ed eseguito Ennio Morricone. Qui si vuole, in poche righe, sottolineare lo stupore che nasce di fronte allo spettacolo della vita, alla bellezza di una vita data per uno scopo, spesa con grande dedizione per rendere grazie di uno straordinario dono ricevuto. Ebbene sì, Morricone ha testimoniato non solo attraverso la musica (quella era una direttissima conseguenza), ma attraverso la vita, tutta, cioè attraverso i rapporti che curava, la famiglia che amava, le amicizie che frequentava di quanto fosse bello vivere. Ci mancherà? Certo. Paradossalmente il destino di ogni grande artista, vedi Van Gogh, si svela nel suo essere compiuto. Per tanti nel suo svelarsi, nel suo dipanarsi man mano che si è svolta. Per Morricone, almeno per chi si è affacciato alla sua vita ci si è imbattuto non solo in un genio della musica ma in un uomo dalle caratteristiche di tensione al vero, al bello assolutamente incredibili. Ora è possibile capire da quale fonte scaturisse la sua straordinaria opera. Ora è possibile percepire da quale profondità esistenziale scaturisse la sua musica: “Provengo da una famiglia cristiana. La mia fede è nata in famiglia. I miei nonni erano molto religiosi. Con mia madre e le mie sorelle abbiamo sempre pregato prima di andare a letto. Ricordo il periodo della guerra. Durante quei terribili anni pregavamo il Rosario. Eravamo tutti molto impressionati. Mi rivedo assonnato che rispondo alle Ave Maria di mia madre. Siamo sempre stati religiosi. La domenica andavamo a Messa e ci accostavamo al sacramento della Comunione”.

E ancora: “La musica è sicuramente vicina a Dio. Nello stesso tempo la musica è proiettata nell’anima e nel cervello dell’uomo. Gli permette di meditare. Il discanto, il falso bordone provengono dai primi trattamenti polifonici del canto gregoriano. Da lì è nata la musica occidentale. La musica è l’unica vera arte che ci avvicina veramente al Padre eterno, e all’eternità. Lo dico a me stesso, e qualche volta a mia moglie, che la musica già esisteva, tutta. La musica che è stata scritta e sarà scritta. È il compositore che l’ha presa, e la prenderà! Secondo la propria epoca, secondo il momento in cui egli scrive e secondo la civiltà e lo stato della ricerca musicale del suo tempo. La musica è già esistente anche se non c’è”.

A riveder la vita di quest’uomo è come se ognuno desiderasse che fosse così anche per lui. Come non desiderare una vita piena, densa di significato? Come non augurarsi che accada a ciascuno di noi. Certo sono profonde e forti le radici da cui scaturisce tutto questo; è un mistero che si pone in maniera lenta ma forte e decisa, ma accade che succede che il meravigliosamente semplice, il meravigliosamente famigliare si erge e si riempie di una pienezza infinita che non finisce mai di riempirsi.

Abbiamo davanti a noi, giorno dopo giorno, l’evidenza che l’ideale della vita non può essere il trascorrere banale di vicende e tentativi vani, con significati scioccamente esibiti o ostentati. Ma, a pensarci, come sempre si fa in questi momenti, non è forse più bella e vera la pienezza di una vita benedetta da una Presenza nella semplicità del lavoro, della famiglia, degli amici e dei figli, come ha testimoniato Ennio Morricone?

E’ una tensione, una domanda viva, vera, quella del compositore. Una vita piena, semplice, semplicemente ricca. Come non desiderarla? Come non chiederla? Come non agognarla? Semplicemente per poter dire, poi, che bello!

Innocenzo Calzone

Giornalista pubblicista, architetto e insegnante di Arte e Immagine alla Scuola Secondaria di I grado presso l’Istituto Comprensivo “A. Ristori” di Napoli. Ha condotto per più di 13 anni il giornale d’Istituto “Ristoriamoci”. Partecipa e promuove attività culturali con l’associazione “Giovanni Marco Calzone” organizzando incontri e iniziative a carattere sociale e di solidarietà. Svolge attività di volontariato nel centro storico di Napoli con attività di doposcuola per ragazzi bisognosi; collabora con il Banco Alimentare per sostenere famiglie in difficoltà. Appassionato di arte, calcio e musica rock.

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