ROMA – Dirla con la filosofia, con la letteratura o con mezzi termini non basta più. Che le foto postate su Istagram e su tutti i social media sono maschere non realistiche e possono creare problemi di identità, c’è qualcuno che lo sta dicendo con le maniere forti. Una di questi è Danae Mercer, una giornalista free lance di 33 anni, residente a Dubai. Per dare il suo messaggio a tutte le donne che si sentono frustrate al confronto con le avvenenti “posone” dei social, da aprile scorso ci sta mettendo la faccia e a dire il vero anche qualcos’altro, con risultati stratosferici: la Mercer, con la sua nuova filosofia di vita che si batte contro le immagini ritoccate e fasulle che invadono il web, ha ben 9mila followers ed è diventata lei stessa una influencer.

Per dimostrare la sua teoria sta pubblicando foto di se stessa in versione “nature”, ossia senza gli accorgimenti che usano le altre e quindi mettendo in evidenza quei difetti che tutte, pur avendo, mascherano desiderando apparire perfette come natura “non” le ha fatte. La Mercer, che la sa lunga di comunicazione nell’ambito della quale ha un curriculum di tutto rispetto, scende nei particolari: nei suoi post, evitando i trucchi come cambiare l’illuminazione, spingere indietro i fianchi (mettendosi in posa con il sedere a paperella), e con le gambe in una particolare angolatura, rende manifesto di sé ciò che tutte le donne vorrebbero nascondere e quindi “levigano” nelle loro foto con l’obiettivo di risultare diverse da come sono. Si, la Mercer, che pure è una bella donna, longilinea e per niente grassa, sceglie tutte le situazioni in cui le odiate forme steatopige che fanno della donna, appunto, una donna, si vedono di più per dimostrare che nessuno ne è indenne, neanche lei che è una influencer.

Per essere più convincente, accanto alla foto “brutta”, la giornalista pubblica quella “in tiro” svelando i segreti del mestiere delle sue colleghe “posone”. Il contenuto dei suoi post, che il suo folto pubblico femminile dimostra di apprezzare tantissimo è quello di ribadire, poiché molti lo hanno dimenticato, che la realtà è un’altra cosa. “Devo far capire – ha dichiarato la Mercer a “Insider” – che nei social media è insisto il pericolo di credere vero ciò che vediamo in tv o su internet”. L’outing della Mercer è un tentativo di risvegliare gli utenti ad un uso moderato dei social ma soprattutto a valorizzare ciò che di se stessi appare imperfetto perché non segue un modello e invece può renderci speciali. Del resto la sua cellulite non basta a renderla una donna meno interessante e contenta di sé, del suo corpo e del suo lavoro.

Nel contempo la giornalista invita sempre ad uno stile di vita e ad una alimentazione sana, argomenti di cui è anche esperta e riguardo ai quali scrive su riviste specializzate, perché – quelli sì – possono eliminare la cellulite ma nella realtà, non solo sul web. La sfida della Mercer e di altri Istagrammer è stata raccolta da molti e sta riscuotendo successo, un successo sul web naturalmente, di cui si vedrà eventualmente l’esito in futuro. Almeno si spera. Il 26enne scozzese Rory Mc Guire, per esempio, ai suoi 10mila followers mostra e commenta quotidianamente sue foto in cui non esita a mostrarsi con un difetto sul volto che lo rende originalissimo e che lui stesso dichiara di avere nella descrizione del profilo perché lo considera come un suo tratto distintivo. Sono lontani i tempi in cui i saggi dibattevano sulla questione dell’essere e dell’apparire inneggiando all’autenticità dell’individuo. Per loro sono tempi duri perché internet ha fatto diventare possibile anche la magia, ma quella nera, di poter trasformare un prodotto della natura in un miracolo.

Gloria Zarletti

Nell’immagine di copertina, la giornalista Danae Mercer