Da oggi a Firenze le Olimpiadi di italiano. Già, proprio così e si tratta finalmente di una buona notizia perché si dà il giusto rilievo allo strumento principale attraverso il quale comunichiamo. Molto spesso in un’epoca caratterizzata da sms, whatsapp e ogni altra forma legata ai social network, è fondamentale andare alle radici e valorizzare la nostra lingua, bistrattata da abbreviazioni e storpiature varie che ne minano la credibilità alle fondamenta. “Ke fai?”, “Xché non mi rispondi?”: ecco ciò che si legge sugli smartphone dei più giovani. Non se ne può proprio più.
Sono esattamente 84 gli studenti delle superiori che da oggi pomeriggio (cerimonia di apertura alle 16 presso la prestigiosa sede dell’Accademia della Crusca) si daranno battaglia a suon di comprensione e analisi del testo, perizia nella sintesi, capacità logico – argomentativa, creatività e originalità nell’uso della lingua. Insomma, ciò che sta alla base dell’uso corretto dell’italiano. Nelle prove selettive erano partiti in 60.300, poi rigorosamente ridotti dapprima nelle prove di istituto, poi in quelle regionali e infine in quelle nazionali. Va sottolineato che alla prima edizione delle Olimpiadi (nel 2015) avevano partecipato in 24. 920: in sostanza, il numero in tre anni si è praticamente triplicato.
Arrivano da ogni parte d’Italia (in finale le regioni più rappresentate sono Veneto, Marche e Puglia) e rappresentano 1.154 istituti superiori che hanno aderito all’iniziativa promossa dal ministero dell’Istruzione, sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica e con la collaborazione dell’Accademia della Crusca (che fornisce un adeguato e necessario supporto tecnico). Gli studenti che partecipano alle Olimpiadi di italiano sono divisi in 4 categorie: Junior e Senior per le scuole italiane; Junior e Senior per le scuole e le sezioni italiane all’esterno (sono 4 i finalisti e provengono da Marocco, Francia, Grecia e Turchia). Sono Junior i ragazzi del biennio, Senior quelli del triennio. In totale, fra gli 84 finalisti, le presenze maschili sono 48 (36 le ragazze). Si inverte così il trend iniziale: alle prove preliminari, infatti, le donne erano 37.338 e i maschi 22.962.
Presidente della giuria è il professor Giuseppe Patota, ordinario di storia della lingua italiana presso l’Università degli Studi di Siena, sede di Arezzo, dove tiene i corsi di grammatica italiana, didattica e storia della lingua italiana; fra gli esaminatori anche il presidente dell’Accademia della Crusca Claudio Marazzini che allontana il fantasma dei social: “Non li temo – sottolinea – perché gli studenti sanno bene che in quel contesto non scrivono componimenti letterari. Sono più dannosi invece per gli adulti che non hanno altre occasioni di scrittura”.
Il tempo a disposizione per lo svolgimento della prova è di tre ore e mezza; la valutazione degli elaborati è affidata ad una giuria di esperti. I vincitori riceveranno medaglie, ma anche premi in denaro e soggiorni studio in Italia e all’estero. Nell’ambito della rassegna, sono in programma tavole rotonde e incontri dedicati alla “Lingua della Costituzione” e alla “Norma ed errore linguistico”; sarà anche presentato il volume “Olimpiadi di italiano. Un osservatorio sulle competenze logico-linguistiche degli studenti delle scuole superiori”.
Insomma, è un appuntamento importante che vale la pena sottolineare. Un piccolo consiglio: perché non organizzare anche corsi di aggiornamento? Sì, vere e proprie ripetizioni per insegnanti, giornalisti, professionisti. Tutta gente che, molto spesso, con l’italiano (scritto e parlato) ci fa a cazzotti tutti i giorni. Ma questo è un altro discorso…
Ottima iniziativa: la condivido come docente, come cittadina italiana e … come aspirante giornalista. Grazie per aver dato l’opportuno rilievo alla notizia.