ROMA – Si continua a sentir parlare del clan dei Casamonica, i cui beni, nel 2018, dopo arresti dei vari membri della famiglia, furono confiscati. In quell’anno, il Comune di Roma fa sgomberare 8 famiglie del clan da altrettante ville costruite abusivamente; l’abbattimento inizia il 21 novembre 2018. Qualche giorno dopo, il 26 novembre, nel quartiere Romanina, viene fatta sloggiare una villetta. Tutti i beni sono confiscati ed alcuni utilizzati e riconvertiti per diversi scopi a fini sociali.
E’ di queste ultime settimane la notizia che una delle ville confiscate alla Romanina è destinata a diventare un centro di inclusione attiva dedicato ad accogliere le persone con autismo. Questa villa, come anche numerosi altri beni immobili, era stata dichiarata abusiva già nel 2009 e sgomberata nel 2013 finendo sotto il controllo demaniale per poi rientrare a far parte del patrimonio immobiliare della Regione Lazio. Dunque l’immobile è stato destinato a finalità sociali come anche i terreni confiscati dove si sta realizzando il parco della legalità, con la sede dell’Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici (Angsa Lazio).
E’ stato possibile realizzare questa che viene definita “l’impresa del cuore”, grazie alla forza e alla volontà degli associati stessi che si sono prodigati ed improvvisati muratori, elettricisti, carpentieri e tanto altro, lavorando nel tempo libero e nei giorni di festa e di riposo, per portare avanti la realizzazione del progetto. La presidente dell’Associazione e mamma di due bambini autistici, Daniel e Nicole, racconta che per loro è un sogno che si sta realizzando e concretizzando dopo tanto tempo e tanta speranza: “Tutto è stato studiato e curato nei minimi dettagli per poter realizzare uno spazio condivisibile per tutti i cittadini partendo dalle esigenze delle persone che vivono l’autismo, non trascurando assolutamente nulla, tanto meno la disabilità motoria. E’ doveroso dire che non abbiamo fatto tutto da soli. Ci hanno dato una mano i ragazzi di Libera e del progetto Daje , come anche altre realtà che ringraziamo”.
Soddisfazione espressa anche alla Regione Lazio che ha restituito al territorio il bene sequestrato alla criminalità organizzata. E la destinazione ad un uso sociale ed il bando vinto dall’associazione Agsa è un passo avanti verso l’arricchimento della periferia ed un segnale forte che dà speranza all’intera società: le istituzioni ci sono.
Stefania Saccone
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