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Il campanile nel Lago di Resia

di | 2020-06-27T18:00:06+02:00 19-3-2018 6:40|Pensierino del Mattino, Viaggi|0 Commenti

Nei pressi del Passo Resia, dove nasce l’Adige, un solitario campanile spunta dalle acque del lago, emblema della Val Venosta. Per la produzione di energia idroelettrica si decise di sfruttare i laghi di Resia, Curon e San Valentino alla Muta. La creazione di una grande diga unificò i primi due laghi e sommerse gli abitati di Curon e parti di Resia, come anche gli antichi abitati di Arlung, Piz, Gorf e Stockerhöfe. Gli abitanti di questi paesi furono costretti a lasciare le loro case e terreni. Nell’estate 1950 il progetto venne completato, gli edifici distrutti ed infine sommersi dall’acqua. Solo il campanile romanico della chiesa, risalente al XIV secolo, venne salvato perché sotto tutela storico-artistica.

A seconda del livello dell’acqua, la parte superiore del campanile è tuttora visibile. L’avvenimento è avvolto da molte leggende, una delle quali narra che in certi giorni ancora oggi si possano udire le campane del campanile che risuonano dal fondo del lago. Ma non solo per questo il Lago di Resia è una rinomata meta.

In estate il lago rappresenta un vero e proprio luogo di relax, dove si possono riprendere nuove forze e rilassarsi. Grazie alla costanza e alla giusta intensità del vento, il Lago di Resia è molto apprezzato dagli appassionati di kitesurf. E d’inverno, sul lago ghiacciato si praticano lo snowkiting e la slitta a vela.

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