ENNA – Camminando per le strade di alcune città siciliane non è raro imbattersi in alberi di Natale alternativi, non abeti, ma semplici cladodi di fichi d’india, una pianta spinosa che cresce spontaneamente nelle nostre zone. La produzione dei frutti è ad agosto e quindi, per ovviare alla mancanza dei prelibati e succulenti fichi spinosi, si utilizzano le arance.

Originaria del Messico, la pianta del fico d’India appartiene alla famiglia delle Cactacee ed è formata dalle pale, foglie carnose, irte di spine che si sovrappongono dando origine ad un arbusto. La raccolta avviene in maniera molto semplice: si usano ancora i vecchi “coppi” come al tempo dei nonni e degli altri avi.

Questa pianta rappresenta molto il siciliano: coriaceo e spinoso esteriormente, ma buono e altruista interiormente; non deve essere concimata né tanto meno ha bisogno di particolari cure da parte dell’uomo. Ha però delle proprietà particolari: grazie alla presenza di fibre solubili, i frutti aumentano il grado di sazietà. Inoltre, rigenerando la flora batterica regolarizzano l’intestino e abbassano il livello di glicemia nel sangue.

Per la presenza di polifenoli hanno una potente azione antiossidante e fungono da cibo antistress essendo ricchi di magnesio, potassio, calcio, ferro, vitamina A e C. La polpa delle pale si applica direttamente su ferite o su piaghe con risultati antiflogistici e cicatrizzanti. E tanto altro ancora….

Nella tradizione popolare sono considerati dei tonici naturali appunto perché non solo sono buoni, ma ci fanno star bene. Sarebbero, quindi, ideali in questo periodo di grandi abbuffate. Consumiamo allora le marmellate, la mostarda, i gelati e i dolcificanti in attesa che arrivi la prossima estate.

Rosa Rosano