Pastorelle, biscottini e ciambelle: a Civitavecchia, la città del porto, vogliono dire Natale, vogliono dire tradizione. Una tradizione iniziata nei primi anni ’50, quando ancora l’Italia portava i segni evidenti della devastazione bellica. Come dimenticare le fredde notti a ridosso del Natale (a quel tempo il riscaldamento in casa era un lusso che in pochi si potevano permettere) quando noi bambini affacciati alla finestra aspettavamo con ansia e trepidazione il passaggio dei suonatori che con le loro melodie natalizie portavano la festa – ne avevamo veramente bisogno – in ogni angolo della città. Io e i miei due fratelli ci coprivamo dalla testa ai piedi e al primo suono che giungeva da lontano correvamo ad affacciarci per godere del passaggio delle piccole bande musicali. Emozioni e gioia di ricordi che non ci hanno mai lasciato nel corso della nostra vita.
La Pastorella è un complesso musicale composto per lo più da un coro accompagnato da strumenti quali chitarre e percussioni, che nella notte tra il 23 e il 24 dicembre gira per le strade e le piazze della città eseguendo tipiche canzoni natalizie. Durante il loro percorso si fermano a cantare sotto le finestre di amici e parenti che in segno di riconoscimento offrono dolci e bevande calde.
Ogni gruppo ha il suo repertorio e sebbene non sia difficile imbattersi in qualche arrangiamento originale o più goliardico, quasi tutti eseguono brani classici come Tu scendi dalle Stelle, Bianco Natale, Jingle Bells o Happy Christmas ma anche brani più moderni che nulla hanno a che fare con la tradizione popolare. Ricordo che negli anni ’70 qualche gruppo più politicizzato ha offerto al suo pubblico canzoni come “Bella ciao” o “C’era un ragazzo che come me…”.
Alcuni complessi che si esibiscono la notte delle Pastorelle sono oramai storici e propongono un repertorio raffinato accompagnati da diversi strumenti tipici del jazz e dello swing.
Le vie del centro storico, il Ghetto, la zona del Mercato e la scalinata della Cattedrale sono letteralmente invase dai gruppi che con le loro canzoni donano a tutti allegria e spensieratezza anticipando così la vigilia. Una notte magica durante la quale è possibile tornare bambini e rivivere il vero spirito del Natale.
Ci sono davvero poche tradizioni così radicate e profondamente sentite dai civitavecchiesi come quella delle Pastorelle. Senza dimenticare però l’aspetto gastronomico costituito dai biscottini di Natale e le ciambelle all’anice, golosissime prelibatezze che da sempre accompagnano le festività natalizie.
La ricetta tradizionale dei biscottini vuole che tra gli ingredienti dell’impasto ci siano almeno mandorle tostate, canditi e cioccolata ma ogni famiglia ha la sua ricetta personalizzata in base ai gusti e alle preferenze: chi mette più cioccolato, chi meno, chi le nocciole al posto delle mandorle, chi un goccio di rum, chi li prepara senza canditi e via dicendo. Insomma ogni anno inizia una competizione tra le famiglie di amici e conoscenti su quali siano i migliori e prima del 23 dicembre ci si scambia dei pacchetti con i biscottini fatti in casa. Una buonissima scusa per stare in compagnia divertendosi.
Buon Natale a tutti!
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