NAPOLI – Mancano pochi giorni all’arrivo del Natale e, come ogni anno, in molte famiglie, si rinnova la consuetudine di allestire il presepe e/o l’albero. Ormai entrambi i simboli sono presenti in ogni casa, ma la tradizione del presepe è, senza dubbio, quella più vicina al popolo napoletano, come amava ribadire il grande filosofo, scrittore e attore, Luciano De Crescenzo: “La suddivisione tra quelli a cui piace l’albero di Natale e quelli a cui piace il presepe, tra alberisti e presepisti, è tanto importante che, secondo me, dovrebbe comparire sui documenti di identità. Il primo tiene in gran conto la Forma, il Denaro e il Potere; il secondo invece pone ai primi posti l’Amore e la Poesia e tutto il resto viene dopo. Tra le due categorie non ci può essere colloquio, uno parla e l’altro non capisce. Quelli a cui piace l’albero di Natale sono solo dei consumisti. Il presepista invece, bravo o non bravo, diventa creatore… I pastori debbono essere quelli di creta, fatti un poco brutti e soprattutto nati a San Gregorio Armeno, nel cuore di Napoli, e non quelli di plastica che vendono al supermercato”.
E proprio nei pressi del centro storico di Napoli, è possibile ammirare l’arte presepiale di Via San Gregorio Armeno, famosa in tutto il mondo per la magica atmosfera natalizia che emana da ogni angolo. Innumerevoli botteghe di artigiani, esperti nella creazione di pastori in terracotta, sia tradizionali che originali, accolgono turisti a caccia di manufatti preziosi della tradizione partenopea. Il presepe è anche il protagonista di uno dei capolavori dell’indimenticabile Eduardo De Filippo, “Natale in casa Cupiello”. Luca, il protagonista, amante e cultore del presepe, chiede ripetutamente al figlio Nennillo: “Te piace ‘o presebbio?”, fino a diventare il tormentone dell’intera commedia, ma Nennillo non ne vuole proprio sapere di dare la sua approvazione e taglia corto: “A me non mi piace. Ma guardate un poco, mi deve piacere per forza?”. Solo alla fine della commedia, Nennillo, sul letto di morte del padre, dichiara: “Sì, mi piace o presebbio”, a voler sottolineare la sacralità della famiglia che vince sulle incomprensioni e i dissidi della vita reale.
Amalia Ammirati
Nell’immagine di copertina, San Gregorio Armeno a Napoli
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