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A scuola di portoghese, lingua del futuro

di | 2018-03-12T07:01:43+01:00 12-3-2018 7:05|Attualità, Cultura, Sezione 7|0 Commenti

La lingua portoghese è una lingua emergente, attualmente è la quarta più parlata del mondo subito dopo il cinese, lo spagnolo e l’inglese.

Nei social network è il quinto idioma più usato su Internet e il terzo su Facebook, con una popolazione di nativi parlanti di circa 266 milioni e diverse comunità sparse tra Cina, Canada, Stati Uniti, Australia, Sud Africa, Venezuela, che raccolgono altri 2 milioni 271mila persone.

Attualmente in Italia la presenza del portoghese nelle scuole ha avuto come principale promotore l’Istituto di Istruzione secondaria superiore “Francesco Calasso”, a Lecce. Questa realtà sta iniziando a prendere corpo proprio grazie alla volontà di tutti i rappresentanti della lingua portoghese presenti nel nostro Paese, in primis tutti i docenti abilitati, i quali si stanno adoperando per evidenziarne le potenzialità sia sotto il profilo didattico, sia economico in termini di iscrizioni e finanziamenti esterni.

L’Istituto Camões, presente in 67 paesi del mondo compresa l’Italia, offre programmi di appoggio con lettori madrelingua nelle scuole in cui è presente l’insegnamento.

In Europa è a pieno titolo già presente nella scuola pubblica (I e II grado) in Francia, Inghilterra, Spagna, Germania, Austria, Svizzera, Lussemburgo, Bulgaria, Croazia, Ungheria, Norvegia, Romania e si pensi che persino la Namibia ha incluso il portoghese come lingua curriculare arrivando a contare 1600 alunni.

Mentre si assiste all’ascesa dello spagnolo e del portoghese in tutte le nazioni europee, allo stesso tempo si prende atto di un costante declino degli idiomi che per molti anni hanno dominato la scena delle materie scolastiche: il francese e il tedesco, sempre meno scelti dagli studenti che preferiscono orientarsi su lingue latine di facile acquisizione e utilizzo. Persino la scelta del cinese, attualmente riconosciuto come lingua del futuro, appare poco plausibile per studenti occidentali i quali, oltre ad una complessità di acquisizione, si troverebbero nella difficoltà di mantenimento di un idioma così tanto diverso dalle lingue latine, avendo inoltre la concorrenza del bilinguismo di coloro che sono nati qui da famiglie cinesi.

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