FIRENZE – Distribuito da Eagle Pictures, “La famiglia Addams” torna sui piccoli e grandi schermi con un film d’animazione esilarante, che mette in evidenza la diversità. Prodotto da MGM, è diretto da Greg Tiernan e Conrad Vernon, per la versione italiana il doppiaggio è a cura di Virginia Raffaele, Pino Insegno, Eleonora Gaggero, Luciano Spinello, Loredana Bertè e Raul Bova.
La storia vede la famiglia Addams affrontare Margaux Needler, conduttrice di un reality televisivo, che cerca di vendere case nella sua nuova città alle pendici del monte sul quale sorge la casa degli Addams, che si apprestano a ricevere i parenti per una riunione di famiglia.
La famiglia Addams, fin dalla sua prima proiezione, ha permesso di raccontare storie di grande varietà, portando il normale allo stremo, rendendo ogni situazione esuberante, nonostante una narrativa abbastanza debole. Il problema principale di questo film sono le numerose sotto-trame, che portano lo spettatore a distogliere l’attenzione sull’argomento principale del film: l’accettazione del diverso. Tematica attuale, accentuata dal “bianco e nero” della famiglia Addams, fin da sempre allontanata dai cittadini “colorati”, i quali ben presto la accetteranno, impegnandosi a conoscerla senza pregiudizi.
L’utilizzo del monocromatico per disegnare gli Addams, oltre ad una motivazione di contestualizzazione, sorge dalle vignette del suo ideatore, che vede quindi l’utilizzo dei colori nero, grigio e bianco per la macabra famiglia e dell’intera palette cromatica per il resto del mondo. L’ambiente black & white riporta alla mente due prodotti come “Edward mani di forbici” e “Hotel Transylvania”, legando il film non solo a prodotti recenti, ma anche a pellicole storiche. Si tratta di un film che permette, anche ai più piccoli, di capire l’importanza dell’integrazione, raccontandola con le avventure dell’adorabile, strana e macabra famiglia Addams.
Boris Zarcone
Nell’immagine di copertina, un frame del film
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