NAPOLI – E’ in programma il 13 novembre a Napoli, presso il Palazzo Reale, la premiazione delle scuole vincitrici del concorso “La scuola adotta un monumento”, organizzato  dalla  Fondazione Napoli Novantanove, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e del Ministero dei Beni e delle attività culturali e il Consiglio Nazionale delle Ricerche, volto all’arricchimento dell’Archivio Nazionale dei monumenti adottati dalle scuole italiane.

L’obiettivo del concorso è di avvicinare i giovani al proprio territorio, scegliendo un monumento o un luogo artistico, scientifico, naturale/ambientale da adottare, particolarmente legato all’identità storica e civile della comunità. Attraverso un lavoro di ricerca di gruppo, 1.300 scuole di 450 Comuni di tutte le 20 regioni d’Italia, hanno partecipato, con la realizzazione finale di un video. Le aree tematiche delle adozioni sono state le più varie: edifici e monumenti religiosi, archeologia, architettura urbana e paesaggio, palazzi e castelli. Le regioni con maggior numero di scuole partecipanti sono state, nell’ordine, Campania, Lazio e Sicilia, Lombardia, Calabria e a seguire tutte le altre.

Il Parco Nazionale del Vesuvio

Il medagliere, ricco di riconoscimenti per il lavoro svolto, si compone di medaglie stellate, d’oro e d’argento. Tra le medaglie d’oro, brilla quella conquistata dai giovani studenti della Scuola Secondaria di I grado Ammendola De Amicis, diretta dalla professoressa Amalia Mascolo,  con l’adozione del Parco Nazionale del Vesuvio. Attraverso l’osservazione, l’esplorazione diretta, la ricerca delle fonti storiche, gli alunni hanno avuto l’opportunità di prendere coscienza del territorio, soffermandosi sulle bellezze paesaggistiche e sulle ricchezze naturalistiche. Il Parco racchiude una varietà di coltivazioni e tradizioni che rendono l’area vesuviana uno dei luoghi più affascinanti e tra i più visitati al mondo. Sostenuti da una forte curiosità e da un alto senso critico, gli alunni sono giunti ad una maggiore consapevolezza del “bene comune”, come patrimonio da valorizzare, proteggere e conservare.

Amalia Ammirati