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Il Sentiero degli Osti e la cucina del territorio

di | 2018-03-12T09:58:55+01:00 12-3-2018 9:10|Enogastronomia, Sezione 4|0 Commenti

VITERBO – Come si celebra nella Tuscia l’anno internazionale del cibo? Ci pensano cinque osterie viterbesi che raccontano il territorio attraverso il cibo e la sua storia. Il progetto si chiama  il “Sentiero degli Osti” e si concretizza con manifestazioni, iniziative, eventi legati alla cultura e alla tradizione enogastronomica dell’Italia. Si tratta in pratica di 5 appuntamenti enogastronomici, realizzati da 5 osterie pluripremiate, tutte caratterizzate da differenti cucine territoriali, ma accomunate da un unico sentiero alla scoperta delle storie di cui il cibo locale è custode.

Ogni osteria e ogni oste durante la cena o la degustazione ha declinato l’acqua nelle sue molteplici forme di elemento e di alimento comprendendo anche l’importanza della sua assenza o la sua trasformazione dallo stato solido a quello gassoso per la conservazione degli alimenti. Partendo da queste premesse ogni menù ha avuto una sua narrazione comune all’insegna dell’acqua ma un percorso diverso, quello dell’interpretazione personale in chiave territoriale. L’acqua dunque come cornice, elemento essenziale per ogni tipo di piatto e di ricetta. Elemento attraverso il quale e con il quale si intrecciano concetti come recupero, abbondanza, fermentazione, e qualunque cosa riguardi la vita.  Una sfida che ha messo in gioco le differenze tra ciascun oste ma, nello stesso tempo, pensando all’acqua come a qualcosa che li accomuna e ci accomuna.

L’osteria “Tredici Gradi” di Viterbo, pluripremiata sulle migliori guide enogastronomiche, ha accompagnato l’ospite in un viaggio nella Tuscia attraverso piatti a base di pesce del lago di Bolsena. Gli osti Luca Proietti Palombi e Antonio Ricci (in cucina con la sorella Francesca) hanno realizzato un menù dedicato ai prodotti ittici locali.

L’agriristoro “Il Calice e la Stella” di Canepina (piazza Garibaldi, 9) ha invece proposto un menù dedicato ai piatti a risparmio d’acqua. Acqua come elemento essenziale per la vita, acqua come bene pubblico, acqua come bene da risparmiare, recuperare e non sprecare nell’alimentazione. Di fame non si muore ma di sete si, l’importanza dell’acqua.

L’agriturismo “Il Casaletto” di Grotte S. Stefano (Strada Grottana 9) ha dedicato agli animali da allevamento brado e da cortile in abbinamento con pane, pasta e focacce da grani antichi. 

L’osteria “La Piazzetta del Sole”a Farnese (via XX Settembre, 129) si è invece rivolta al pesce di mare nella tradizione del territorio: acqua come possibilità di metamorfosi. Disidratazione per conservare e reidratazione per gustare.

Infine a Caprarola presso la Trattoria del Cimino (via Filippo Nicolai, 44) menù dedicato alla versatilità dell’acqua in cucina, nelle sue molteplici forme.

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