VITERBO – “Le discese ardite e le risalite” come diceva il grande Lucio Battisti; “negli assoluti silenzi, negli immensi spazi” (Walter Bonatti); la ricerca di sé stesso nei sentieri che si perdono tra campagne sconosciute, lontano dal rumore dell’uomo.
La mountain bike, disciplina escursionistica più che sportiva, si ripropone per il XXVIII anno consecutivo nell’Alto Lazio con il Raid Viterbo-Civitavecchia organizzato sempre e comunque dal Mountain Bike Club Viterbo. Il prossimo 13 ottobre saranno in molti a prendere parte alla manifestazione che si snoda lungo un percorso lastricato di storia, di cultura e di paesaggi suggestivi e ancora selvaggi. Settantacinque chilometri attraverso la campagna etrusca, arrampicate e picchiate lungo le strade sterrate dei monti della Tolfa con l’attraversamento di fossi, torrenti e il fiume Mignone, il corso d’acqua che al tempo degli Etruschi faceva da confine tra la terra di Tarkna (Tarquinia) e Caere (Cerveteri), un fugace sguardo alla collina con l’antico abitato di Luni e il passaggio su un tratto della vecchia ferrovia che tanti anni fa univa Capranica a Civitavecchia. Non sarà una competizione agonistica come è stato per diversi anni in passato ma l’impegno escursionistico – tecnica più allenamento – per chi deciderà di parteciparvi dovrà comunque essere all’altezza delle difficoltà che proporrà il percorso.
La prima volta del Raid, dopo due anni di ricerca dell’itinerario (e non è stata cosa facile), risale al maggio del 1991. In 61 alla partenza, qualcuno però non resse alla fatica e fu costretto a fermarsi durante il tragitto. L’anno successivo, in considerazione del grande successo della prima edizione, il numero dei partecipanti salì a 160. A dare il via da piazza del Comune l’allora sindaco di Viterbo, Giuseppe Fioroni. Anno dopo anno il numero dei bikers al via è cresciuto fino a superare abbondantemente le trecento unità.
Edizione 2019, saranno ancora in tanti a mettersi alla prova, tra questi anche chi, oggi con i capelli bianchi e con qualche chilo in più ma con la stessa passione di allora, tenterà di raggiungere l’agognato traguardo.
Si parte da Viterbo la mattina di buon ora, direzione mar Tirreno.
Norchia con le tombe rupestri, l’antica stazione ferroviaria di Civitella Cesi, l’abitato etrusco, di San Giovenale e il torrente Vesca per poi attraversare il Mignone. Da qui iniziano le salite, quelle vere, quelle dure e faticose che portano alla necropoli di Pian della Conserva e al castello di Rota. Poi il tratto più tecnico che s’incunea nel fitto della macchia mediterranea fino a raggiungere la Tolfaccia, la spianata da dove lo sguardo s’allarga sull’azzurro del mar Tirreno. Quindi giù, in picchiata, prima dell’ultima arrampicata verso poggio Paradiso (un eufemismo per i partecipanti al Raid) e quindi la discesa (discesa sì ma certamente non meno impegnativa per le difficoltà tecniche che propone) verso l’arrivo.
Non conta chi taglierà per primo il traguardo, non ci sarà un vincitore, per tutti il premio più ambito sarà quello di sempre: la soddisfazione di completare un percorso difficile, faticoso e suggestivo che rimarrà impresso nella memoria dei partecipanti.
Alla fine, comunque, doccia per tutti, una bella lavata alle bici, ristoro e premi a sorteggio.
L’arrivo dei primi è previsto intorno alle 13,30-14 nell’impianto sportivo del Dopolavoro ferroviario di Civitavecchia.
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