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Che sia un buon inizio davvero per tutti

di | 2019-09-08T13:12:44+02:00 8-9-2019 6:15|Attualità, Sezione 4|0 Commenti

NAPOLI – La fine dell’estate coincide con l’inizio della scuola, una possibilità di impegno per i piccoli e i giovani che altrimenti non avrebbero occupazione. Chi, come me, insegna, la scuola non l’ha mai lasciata nemmeno in età adulta. La scuola è un mondo variegato, specchio di una società in evoluzione o spesso involuzione ma che comunque raccoglie e forma l’umanità in essere.

L’inizio dell’anno come tutti gli inizi porta con sé aspettative, nei migliori dei casi desideri e passione, ma anche sofferenza e frustrazione per una scuola continuamente riformata dai politici di turno che non tengono mai conto dei reali bisogni di chi la vive. Una maestra e una matita cambierà il mondo e in alcuni paesi la scuola possiede questo auspicio.  In Italia, negli ultimi decenni, è stata spesso sottovalutata nel suo reale potenziale. Resta comunque sempre luogo di un’esperienza formativa per il solo fatto di prendere parte di una comunità di pari il cui confronto porta ad un’auto-valutazione e conoscenza di sé.

Il privilegio di chi vive la scuola da studente o da operatore o da genitore è la relazione. L’incontro e confronto di sguardi tra docenti ed alunni, attenti o meno, interessati o meno ma che se intercettati rappresentano una sfida per se stessi e spesso una ricchezza per entrambi gli attori. Un ambiente mai monotono per le diverse sfumature di toni che colorano l’ambiente scuola mai uguale a sé stesso. Ogni anno cambia il risultato, in questo caso sovvertendo i principi logici, perché pur cambiando i fattori, cambia anche il risultato di una relazione che tiene conto dei vissuti di ognuno per intrecciare la relazione stessa, unico elemento che permetterà il successo formativo per piccoli e grandi.

Nuovi arrivi, nuovi innesti spesso fortunatamente di culture altre ad arricchire la conoscenza umana, nuovi colleghi da conoscere. Parole come “accoglienza” la prima attività da programmare, il ritrovarsi dopo una pausa estiva troppo lunga per chi era assuefatto ad un incontro quotidiano, familiare, affettivo. Parola come “programmare” un iter di massima perché il vero percorso di apprendimento viene creato giorno per giorno insieme con tempi e spazi consoni ai reali bisogni di ognuno. Una comunità umana quella degli adulti troppo spesso purtroppo divisa da fazioni, ambizioni di potere fittizio, interessi personali, rivalità, competizione insana che allontana dalla vera missione che invece la scuola dovrebbe incarnare e cioè la formazione reciproca per essere cittadini del mondo migliori.

Buon anno di scuola a tutti!

Angela Ristaldo

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