I bisogni, così come le malattie, non vanno mai in ferie. Tanto meno in vacanza. Non lo dimentichiamo mai, soprattutto quando abbiamo la possibilità di prenderci qualche giorno di libertà da trascorrere lontano da casa e in compagnia delle persone a cui vogliamo bene. Sembra una banalità eppure è così: il clochard anche a Ferragosto ha avuto la necessità di procurarsi un pasto caldo, di lavarsi e di trovare un posto (diverso dalla panchina sotto le stelle) dove dormire; e chi è affetto da malattie croniche e gravi si è dovuto curare ugualmente durante i giorni del solleone, magari avendo la necessità di ricorrere ad una trasfusione.
Ecco, il bisogno di sangue non si esaurisce mai, in particolare durante i mesi estivi quando i pensieri rincorrono altro. Daniela Fabbro, 65 anni, impiegata di Montopoli Valdarno (in provincia di Pisa), non ha mai dimenticato durante la sua esistenza che donare sangue serve a dare la vita a chi, altrimenti, sarebbe condannato a morte sicura. Finora ha collezionato quasi 300 trasfusioni, pari a circa 200 litri di sangue: un record. Prestigioso e difficilmente uguagliabile. In media 3 donazioni ogni due mesi. La signora Fabbro conduce un’esistenza assolutamente normale e non nasconde le sue debolezze (che poi sono simili a quelle di gran parte di noi): “Non pensate che anch’io non abbia paura dell’ago che entra sotto la pelle – racconta – però quando l’infermiera lo infila nel braccio, mi giro dall’altra parte e la paura passa. Fatelo anche voi, non costa nulla e può salvare tante vite”.
Ogni anno il 14 giugno si celebra la Giornata Mondiale dei Donatori di Sangue e in questa circostanza sono stati diffusi i dati relativi al nostro Paese: in Italia, nel 2018, hanno donato 1.682.724 persone (+0,2% rispetto al 2017 in cui si era registrato un lieve calo con numeri che sono stati i più bassi dal 2009). Complessivamente, quasi tre milioni di trasfusioni: un numero imponente che però non soddisfa la richiesta in modo completo. Infatti per quello che concerne il sangue intero siamo autosufficienti, mentre per quanto riguarda i derivati del plasma arriviamo solo al 70% del fabbisogno.
Daniela Fabbro fa parte del Gruppo Avis di Montopoli Valdarno e per donare si reca dell’ospedale di Fucecchio; ha iniziato a 25 anni e da allora non ha mai smesso. Cominciò per caso: uscendo dalla Camera di commercio di Pisa, vide un’emoteca e ci entrò. Da allora praticamente non ci è mai più uscita. E il fatto che abbia 65 anni non è affatto una limitazione: si può infatti donare sangue ad ogni età, purché si goda di buona salute e non si soffra di particolari malattie. Presso i centri trasfusionali medici e infermieri forniscono tutte le informazioni necessarie. L’invito della signora Fabbro è pressante: “Ad agosto le persone vanno in vacanza e donano meno”. Ma i bisogni, come detto, non diminuiscono affatto: “Donare può davvero salvare la vita in caso di incidenti, trapianti, malattie…”. Con qualche particolare in più: la colazione gratis e la giornata di lavoro retribuita. Quindi, “non ci sono scuse per non farlo. Non pensate soltanto al fastidio dell’ago, pensate che le persone malate hanno bisogno di sangue, spesso non lo trovano e così rischiano di morire”.
D’estate, si pensa ad altro e si dona meno. Ma l’estate non è ancora finita…
Buona domenica.
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