MESSINA – Si è disputata il quattro agosto scorso, con ottime condizioni meteo e qualche folata di maestrale, la 55°. edizione della Traversata dello Stretto di Messina, competizione alla quale la Federazione italiana nuoto ha riconosciuto un valore storico riservato solo a dieci gare in tutto il Paese. La traversata, lunga poco più di sei chilometri, con partenza in Sicilia da Punta Faro di Capo Peloro e arrivo nel porticciolo turistico sul lungomare di Villa san Giovanni in Calabria, ha registrato la partecipazione di ben ottanta atleti dai 14 ai 65 anni, provenienti da ventidue diverse città.
Si è aggiudicato il primo posto nella categoria maschile, con il tempo di 56 minuti, 53 secondi e 31 centesimi, Pasquale Sanzullo del Centro sportivo carabinieri, che ha voluto dedicare la vittoria al suo collega Mario Cerciello Rega, il carabiniere ucciso a Roma pochi giorni prima. Sanzullo è un cognome storico nella Traversata dello Stretto: Pasquale è infatti il fratello di Mario, già cinque volte campione nella stessa competizione. Nella categoria femminile, il primo posto è stato di Claudia Laganà dell’Asd Pianeta Sport di Reggio Calabria, con il tempo di un’ora, tre minuti e 49 secondi.
La Traversata dello Stretto è nata il 5 settembre del 1954 da un’idea del presidente dello Sporting Club Villa, il commendatore Rosario Calì, e del prof. Mario Santoro, già presidente della FIN regionale. Sul finire degli anni ’60, il disinteresse verso il nuoto di fondo portò però al progressivo impoverimento tecnico della competizione, che indusse gli organizzatori dell’epoca, dopo l’edizione del 1973 alla quale parteciparono solo 9 atleti, ad optare per la disciplina del nuoto pinnato, allora in forte crescita. Dal 1994 l’organizzazione è stata curata dal Centro Nuoto Sub Villa; nel 2006 si è tornati al nuoto puro e la competizione ha compiuto un salto di qualità in termini organizzativi, di visibilità mediatica e per numero e doti agonistiche dei concorrenti.
Tra i concorrenti della recente traversata, nella categoria ragazze c’era anche Simona D’Andrea, tesserata con il Gruppo Atletico Sportivo di Catanzaro, una quattordicenne affetta da diabete: “Ci tenevo tanto ad attraversare lo Stretto di Messina, volevo dare un messaggio positivo a chi ogni giorno deve combattere un po’ più degli altri”, ha dichiarato la ragazza, che si è classificata al terzo posto nella sua categoria, dimostrando che il diabete giovanile non impedisce di praticare uno sport e realizzare i propri sogni.
Maria D’Asaro
Nell’immagine di copertina, un momento della traversata della Stretto di Messina
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