VITERBO – Daniele Turetta ha quasi 11 anni (tra qualche giorno il compleanno), si appresta ad iniziare la scuola media e vive a Vitorchiano, un paesino ad un tiro di schioppo da Viterbo, con mamma Monica e papà Gianluca. Ha due grandi interessi: la danza classica e la musica. E per coltivarli al meglio frequenta con regolarità corsi di studio e di perfezionamento. Ma c’è una passione travolgente alla quale dedica ogni attimo del suo tempo libero: i Queen e il loro storico leader Freddie Mercury. Passione sana, totalmente condivisibile e quindi da assecondare.
Accade poi che nell’antichissimo anfiteatro romano di Ferento (a pochi chilometri dal capoluogo della Tuscia) si svolga ogni anno una interessante rassegna estiva di spettacoli: teatro, musica, balletto e altro ancora. Piacevoli serate da trascorrere al fresco e in uno scenario da favola. Qualche giorno fa il cartellone propone Bohemian Symphony – The Queen Orchestra. Daniele naturalmente è in prima fila per godersi uno spettacolo interamente dedicato ai suoi beniamini.
“Bohemian Symphony – si legge nelle note di presentazione – è un matrimonio tra il rock e l’orchestra sinfonica, tra la recitazione e il circo, tra il canto e spettacolari effetti visivi in un’atmosfera vibrante. Un’esperienza musicale e visiva che cattura i sensi degli spettatori in una veste innovativa: con l’obiettivo di omaggiare lo straordinario talento di Freddie Mercury e compagni, il pubblico viene accompagnato a rivivere l’immensa eredità del repertorio dei Queen, con arrangiamenti orchestrali che rispettandone l’essenza, ne esaltano la forza”.
Insomma un viaggio da vivere istante per istante per godere di musiche che davvero hanno fatto storia e che coinvolgono persone di ogni età, pure quelli che non erano ancora nati quando le canzoni dei Queen e la voce di Freddie Mercury (talento cristallino e dannato, come spesso accade ai geni) impazzano negli stereo in tutto il mondo. “Bohemian Symphony è un viaggio per soli immortali e poveri ragazzi che non hanno bisogno di essere capiti – scrivono nelle note introduttive – per ripercorrere tre decenni di capolavori della musica rock”.
Il fatto che Daniele sia un appassionatissimo fan di quelle musiche è noto e il numeroso gruppo che si esibisce a Ferento lo conosce bene. Quando il ragazzino arriva a Ferento con babbo e mamma, lo stanno aspettando: lo invitano dietro le quinte e lì conosce i protagonisti dello spettacolo: i cantanti Damiano Borgi, Alessandra Ferrari,
Roberta Orrù e Valerio Sgargi; il chitarrista Lorenzo Milone, il pianista Enrico Scopa, il batterista Andrea Palmieri, il bassista Giacomo Vitullo (che è anche il creatore dello spettacolo), l’attore Daniele Monterosi (il narratore), il manager Emiliano Zanni e il direttore dell’orchestra Luca Bagagli. Per lui è un sogno che si materializza: vorrebbero farlo anche cantare con loro, ma ci sono motivazioni tecniche che lo impediscono. Gli promettono però che lo faranno intervenire nel corso della serata e così avviene attraverso una simpatica intervista.
Comincia lo spettacolo: la Bohemian Symphony Queen Orchestra, composta da 30 elementi con fiati, ottoni, archi e percussioni, attacca e trascina il pubblico. Uno ad uno, tutti i più grandi successi vengono riproposti con arrangiamenti nuovi, ma fedeli all’originale: da The Show Must Go On a Barcelona, da Under Pressure a Somebody to Love. Dalla platea Daniele canta con loro perché le sa tutte a memoria. La spettacolo dovrebbe durare due ore, in realtà alla fine lo sforamento dei tempi sarà di oltre mezz’ora, ma sembra che si sia cominciato da pochissimo. E soprattutto si vorrebbe che quella notte non finisca mai.
Il sogno si è realizzato: a settembre riprenderanno le lezioni di canto (e di danza classica) e lui ricomincerà a provare e riprovare i pezzi degli amatissimi Queen. Chissà come andrà a finire questa storia, che comunque rimane bellissima.
Che il futuro ti sia propizio, Daniele: you are the champion.
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