FIRENZE – È possibile coltivare senza l’uso di input chimici? La risposta è semplicemente sì, grazie all’utilizzo di un impianto acquaponico, che permette la coltivazione biologica e senza utilizzo di agenti chimici.
L’acquaponica si prefigge, come obiettivo, di fondere i concetti di acquacoltura (allevamento di pesci) e la tecnica idroponica (coltivazione di piante in assenza di suolo). Il funzionamento deriva dalla produzione, da parte dei pesci, del nutrimento organico per la crescita grazie all’aiuto di batteri considerati “benefici”. Un ciclo chiuso che permette l’allevamento di pesci a scopo ornamentale e nello stesso momento la coltivazione di ortaggi biologici.
Questo metodo di agricoltura presenta numerosi vantaggi: permette il risparmio del 90% di acqua rispetto ad una coltivazione irrigua su suolo, l’aumento della percentuale di piante a metro quadrato, la possibilità di coltivare in zone interne alla città.
Un metodo innovativo, che risulta il perfetto connubio tra innovazione e sostenibilità.
Boris Zarcone
Nell’immagine di copertina, un esempio di agricoltura acquaponica
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