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La street art di Blub incanta i vicoli di Napoli

di | 2019-06-29T12:32:12+02:00 30-6-2019 6:25|Arte, Sezione 6|0 Commenti

NAPOLI –  “Nonostante ci si possa trovare in un mare di difficoltà, nella vita abbiamo sempre le risorse per imparare a nuotare. L’arte è una di queste risorse”.

Da questo concetto nasce l’opera di Blub, uno street artist che ripropone personaggi che hanno incarnato esempi di grandezza e che sono sopravvissuti fino ad oggi, sommersi e protetti dalle acque del mare; la particolarità: tutti indossano una maschera marina. Il direttore del MANN Paolo Giulierini non si è lasciato sfuggire la possibilità di contaminare il sacro dell’Arte museale con una forma contemporanea post-moderna che oltre all’intuizione e la bravura tecnica mette in luce un’arte concettuale. Infatti, il MANN fino a fine agosto ospita una personale dell’artista, che come consuetudine dei tempi moderni, vuole mantenere l’anonimato. Cinque opere che contaminano le cinque statue di bronzo nella sala del plastico di Pompei. I personaggi prescelti sono in primis, Carlo III di Borbone che ebbe il merito di intraprendere gli studi delle città vesuviane Pompei ed Ercolano nella sua illuminata politica culturale e alcuni affreschi pompeiani, da Dedalo alla maschera teatrale, a Saffo ed anche il ritratto di Terentius Neo e la moglie.

Un’operazione interessante aprire le porte del museo all’Arte di strada e viceversa, quando sulle facciate dei palazzi di zone degradate compaiono volti ed affreschi come monito ai valori ed esempi dimenticati.

Ma Blub è un artista di strada e girando per la città si scovano le sue opere disseminate per la città di Napoli, luogo prediletto ed idoneo alla sua collocazione sono gli anonimi sportelli in metallo dell’energia elettrica che prendono vita e colore e attraggono per lo sguardo dei personaggi dietro una maschera dal vetro trasparente. È proprio vero che l’Arte in ogni sua forma rende i luoghi più belli ed ecco che una banale scatola metallica ci trasmette un’emozione fosse solo un sorriso. Dietro la maschera la donna dall’orecchino di perla di Vermeer  o Caravaggio che qualcuno lo ha scambiato sui social per Johnny Depp, ed ancora Verdi, Vivaldi ed anche un laconico David Bowe in bianco e nero o la sfortunata Amy Winehouse. Emergono dalle acque imparando a nuotare anche Gesù e la Beata Vergine, il nostro Totò dallo sguardo sardonico di chi ci rimprovera per le cose inenarrabili che ancora accadono nella nostra città. Ma anche Totò ha imparato a nuotare e riemerge dal fondo del mare come tante opere del passato per ricordarci che l’Arte pittorica, musicale, teatrale in tutte le sue forme è una grande e risorsa per Napoli e per l’intera umanità.

Angela Ristaldo

Nella foto di copertina, un’opera di Blub esposta al MANN

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