//La Lega del filo d’oro, presidio di solidarietà

La Lega del filo d’oro, presidio di solidarietà

di | 2019-05-24T19:20:18+02:00 26-5-2019 7:00|Punto e Virgola|0 Commenti

Qui non si tratta di medicina alternativa. Semplicemente perché l’approccio è rigorosamente scientifico, ma di diverso c’è che esistono persone che sanno e hanno voglia di andare a scavare in anfratti dove nessun medico ufficiale si avventurerebbe mai. Questa è la Lega del filo d’oro che da oltre 55 anni dà sollievo e aiuto a chi (insieme ai suoi familiari) sarebbe altrimenti destinato ad una vita di buio assoluto e di totale solitudine. I miracoli che quotidianamente avvengono in quelle strutture possono essere toccati dai progressi realizzati da individui di ogni età che sono contemporaneamente sordi e ciechi. In Italia se ne contano 189mila, l’88% dei quali ha più di 65 anni. Dalla sua fondazione sono state curate con successo migliaia di persone, ma le liste d’attesa sono lunghissime.

Tutto comincia il 20 dicembre del 1964 quando un sacerdote di Osimo, che fa parte del movimento sordociechi, incontra per caso una signora abruzzese, anch’ella priva di udito e vista. Nasce così la Lega del filo d’oro, guidata e presieduta proprio da quella donna, Sabina Santilli, aiutata a svolgere i suoi compiti dalla sorella interprete. L’obiettivo è nello stesso tempo semplice e ambizioso: essere punto di riferimento per l’assistenza e la riabilitazione  di persone pluriminorate dal punto di vista psico-sensoriale. Oggi i numeri sono imponenti: presenza in 8 regioni, cinque strutture (Osimo, Lesmo, Molfetta, Termini Imerese e Modena) con servizi residenziali e territoriali: significativi presidi anche a Roma, Napoli e Padova (e fra qualche mese toccherà a Novara, dove sarà utilizzato un edificio messo a disposizione dal Comune).

Oltre 600 dipendenti: l’84% donne, il 91% con contratto a tempo indeterminato. E ancora 750 volontari in ogni angolo d’Italia: una “brigata” di appassionati e competenti professionisti della cura e della riabilitazione che ogni anno si prende cura di oltre 900 persone tra bambini e adulti. Qualche mese fa un’altra tappa importante: l’inaugurazione del nuovo centro nazionale di Osimo, nelle Marche, sorto su un terreno donato nel 1966 da un gioielliere di Ancona. Una struttura bellissima e funzionale, costruita con la massima attenzione a sicurezza e criteri antisismici e che utilizza energie rinnovabili. Qui arrivano bambini, affetti da disturbi gravissimi che vengono “curati” in modo tale da scovare ogni minima possibilità di recupero funzionale.  Grandi successi che si concretizzano in gesti o azioni che per gli “altri” sono normalissimi, ma che diventano autentiche conquiste per chi soffre di patologie severe, spesso accompagnate anche da disabilità motorie.

Uno studio condotto da Clodia Vurro, docente di Economia e gestione delle imprese presso l’università di Milano, ha permesso di stabilire che per ogni euro investito la Lega è in grado di restituire circa il doppio in valore sociale. E tutto questo avviene in modo assolutamente gratuito. L’attività dell’associazione è finanziata per un terzo dallo Stato e per due terzi dalle donazioni dei soci sostenitori, per un ammontare di circa 30 milioni l’anno. Il merito della scoperta di questo meraviglioso insieme di bravura e abnegazione si deve a Maurizio Costanzo che, una trentina d’anni fa, invitò in una sua trasmissione genitori di bambini sordo-ciechi; e il resto lo ha fatto e continua a farlo Renzo Arbore, testimonial della Lega del filo d’oro. Terminato il piano di intervento riabilitativo, la famiglia è poi chiamata a capire se vuole ancora usufruire – gratuitamente – dei servizi offerti dall’associazione, oppure continuare il proprio percorso da sola.

Imparare a scrivere in Braille è solo uno dei primi, indispensabili passaggi. E poi sedute di riabilitazione fisica e psichica, musicoterapia, laboratori per attività artigianali (creazione di cestini, lavorazione di tappeti, costruzioni con pezzi di assemblaggio). Un percorso lungo e complicato che può anche portare a differenti gradi di autonomia.

Conquiste quotidiane che danno un senso alla vita. Di chi è colpito da queste carenze e dei loro familiari. Ma soprattutto di tutti noi.

Buona domenica.

 

Nella foto di copertina, Renzo Arbore, testimonial della Lega del filo d’oro

 

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