ROMA – Nonostante le denunce e la mobilitazione non si fermano gli atti intimidatori contro i giornalisti e quindi contro la libertà di stampa. Ormai sono sempre più frequenti minacce, atti vandalici ma anche violenze fisiche contro chi opera nel settore dell’informazione.
L’ultimo sconcertante episodio è avvenuto martedì scorso a Roma. Una bottiglia in plastica con del liquido infiammabile è stata trovata nell’auto della giornalista dell’Espresso e Repubblica, Floriana Bulfon (nella foto in alto), in passato minacciata da alcuni componenti della famiglia Casamonica per le sue inchieste contro la criminalità organizzata.
La cronista era tornata da poche ore a Roma dove la sua auto era rimasta per giorni parcheggiata vicino casa. La bottiglia con il liquido è stata trovata sul sedile del passeggero avvolta da un panno a scacchi.
Federazione nazionale della Stampa italiana e Associazione Stampa del Friuli Venezia Giulia esprimono vicinanza e solidarietà alla giornalista di Repubblica e l’Espresso Floriana Bulfon, delegata del Friuli Venezia Giulia all’ultimo congresso della FNSI.
“Temono Floriana Bulfon perché è una cronista coraggiosa e rigorosa, che con il suo lavoro contrasta mafie e criminalità. Siamo sicuri che non si lascerà intimidire da questo vile gesto e che continuerà con la determinazione di sempre a ‘illuminare’ i covi del malaffare e le vicende di chi vorrebbe calasse il silenzio sui propri loschi traffici», affermano Raffaele Lorusso e Giuseppe Giulietti, segretario generale e presidente della FNSI, e Carlo Muscatello, presidente dell’Assostampa FVG.
“Un atto gravissimo che condanno con forza”, ha twittato il sindaco di Roma, Virginia Raggi. “Alla giornalista che in passato è stata minacciata dai Casamonica va tutta la solidarietà mia e di Roma”.
A parte la solidarietà di molti e l’impegno di chi è delegato a individuare gli autori di fatti del genere, c’è da evidenziare ancora una volta quanto sia a rischio la libertà di stampa in Italia. Siamo ai primi posti nella classifica europea che riguarda le minacce e le violenze contro gli operatori dell’informazione. Ormai fatti del genere avvengono con frequenza settimanale. I giornalisti sono sempre più nel mirino di chi ha qualcosa di disonesto da nascondere, di chi vive di violenza e prevaricazione, di chi si arricchisce sulle disgrazie altrui. Una cosa è certa però, ci saranno sempre e dovunque giornalisti che non si lasciano e non si lasceranno intimidire, che sapranno rispondere a testa alta a chi vuol mettere a tacere la libertà di stampa, a chi vuol tappare occhi e orecchi all’opinione pubblica italiana.
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