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FAI, alla scoperta delle bellezze nascoste

di | 2019-03-22T19:32:11+01:00 24-3-2019 6:05|Attualità, Cultura, Sezione 2|0 Commenti

VITERBO – Puntuali come ogni anno, tornano le giornate FAI di primavera. È infatti dal 1993 che, durante il primo week end di primavera, i volontari del  Fondo Ambiente Italiano organizzano una manifestazione nazionale dedicata alla riscoperta del patrimonio storico, artistico e culturale del nostro Paese. Ieri e oggi in tutta Italia la 27. edizione della manifestazione durante la quale saranno aperti al pubblico circa 1.100 luoghi di importanza storica, artistica e culturale i cui elenchi nominativi possono essere visualizzati nel sito del FAI.
Una grande festa dei Beni Culturali aperta a tutti e alla quale in 26 anni  hanno partecipato più di 10 milioni di italiani che hanno avuto l’opportunità di visitare oltre 12.000  siti spesso inaccessibili ed eccezionalmente visitabili in questa circostanza in più di 5.000 città in tutta Italia.

Il Fai è una fondazione senza scopo di lucro che grazie al contributo di chi sostiene la sua missione – privati, cittadini, aziende ed istituzioni – opera per tutelare, conservare e valorizzare il patrimonio artistico, naturalistico e paesaggistico del nostro Paese. Nato nel 1975 ispirandosi al National Trust inglese, negli oltre 40 anni della sua storia ha raggiunto finora risultati concreti: 61 luoghi salvati di cui 30 aperti al pubblico, 9 milioni di visitatori nei beni FAI, 190.000 iscritti, 124 delegazioni, 7/8 mila volontari coinvolti, oltre 11 milioni di visitatori nei luoghi aperti nelle giornate FAI, oltre 3 milioni di studenti sensibilizzati alla tutela del paesaggio, 92 luoghi salvati o in fase di recupero.
Le finalità di questa fondazione sono la cura di luoghi speciali che vengono restaurati e valorizzati, l’educazione alla conoscenza e all’amore dei beni storici ed artistici del nostro Paese aprendo centinaia di beni culturali, solitamente chiusi al pubblico, in occasione delle giornate FAI di primavera e di autunno, coinvolgendo ogni anno decine di insegnanti e studenti in progetti di educazione all’ambiente e al patrimonio artistico, storico e culturale, e la vigilanza sulla tutela del patrimonio paesaggistico e culturale.
Per quest’anno la novità sarà “FAI ponte fra culture” ovvero un progetto che si propone di raccontare come il mondo ha influenzato l’Italia, descrivendo cioè le diverse influenze culturali straniere disseminate nei beni aperti in tutta Italia. A tal proposito si potranno visitare luoghi come la Biblioteca Carlo Viganò (in basso a destra) dell’università cattolica di Brescia, ricca di manoscritti e opere scritte in lingua greca, araba e volgare, mentre a Palermo le visite faranno scoprire i dettagli dell’antichissima Piazza Sett’Angeli, a Torino invece sarà aperto il Gabinetto Cinese di Palazzo Reale mentre a Venezia porte aperte alla Scuola Dalmata dei Santi Giorgio e Trifone, testimonianza del legame spirituale fra i luoghi della Dalmazia e Venezia. A Roma poi si potranno visitare il Palazzo della Consulta e il Palazzo della Rovere mentre, per gli amanti dell’arte sacra, resterà aperta la Chiesa di San Silvestro al Quirinale.

Per quanto riguarda il Lazio e la provincia di Viterbo in particolare, sarà possibile visitare proprio nel capoluogo dela Tuscia tre palazzi considerati nel corso della storia come centri del potere: Palazzo di Vico, vera e propria cerniera fra il centro del potere civile di Viterbo (Piazza del Gesù, sede in età medioevale degli uffici del Comune) e quello del potere religioso (Colle del Duomo con la Cattedrale ed il complesso del Palazzo Vescovile e Palazzo Papale); Palazzo dei Priori (in basso a sinistra), realizzato sotto il pontificato di Sisto IV della Rovere, che fin dalle sue origini ha assolto la funzione di sede del governo cittadino con al suo interno diverse sale da visitare fra cui la famosa Sala Regia in cui sono raffigurate scene mitologiche ed episodi della storia viterbese e via via altre sale ciascuna delle quali dotata  di una propria bellezza e di una propria peculiarità ed infine Palazzo Gallo, sito nella frazione di Bagnaia, edificato intorno al 1520 dalla famiglia romana omonima di cui Giuliano Gallo, canonico della Chiesa di San Lorenzo in Damaso, fu l’esponente di spicco in quanto amministratore dei beni di Bagnaia per conto di Raffaele Riario, cardinale di San Giorgio e signore di Bagnaia dal 1498 e dei suoi successori.

Le visite ai suddetti palazzi storici si potranno effettuare dalle 10 alle 17  e non prevedono alcun biglietto d’ingresso ma solo un contributo volontario da parte dei visitatori che saranno guidati  da giovani studenti volontari del FAI che illustreranno agli ospiti le origini e le vicende storiche, artistiche e culturali dei  luoghi visitati.
Partecipare alle giornate FAI di primavera significa fare un gesto concreto a tutela del patrimonio artistico e naturale del nostro Paese  che si può realizzare o attraverso il versamento di un contributo volontario o fornendo un maggior sostegno economico iscrivendosi all’associazione stessa, in  tale qualità sarà possibile beneficiare sia di iniziative quali le aperture esclusive di siti riservate ai soci sia del diritto di accesso prioritario in tutti i luoghi aperti al pubblico nelle giornate FAI primaverili ed autunnali.
Un’occasione da non perdere per conoscere, partecipare e  contribuire a proteggere il nostro immenso e meraviglioso patrimonio culturale.

Silvia Fornari

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