CATANIA – Ed eccomi di nuovo a parlare di muri. La prima cosa a cui si pensa è che si stia trattando ancora del Muro di divisione tra Messico e USA. In realtà di tutt’altro Muro si tratta. Un Muro di solidarietà è, infatti, sorto nelle vie del centro della città di Catania, un Muro davanti al quale non si può passare e rimanere indifferenti perché la scritta che vi campeggia suscita in ognuno la voglia di portare non solo un aiuto materiale ma anche un po’ di calore che, magari, in questi tempi, logorati dalla frenesia del ricevere, piuttosto che dal dare, abbiamo dimenticato.
“PRENDI UN CAPPOTTO SE HAI FREDDO, LASCIA UN CAPPOTTO SE NON LO USI PIÙ”.
L’iniziativa è partita da una piattaforma crowdfunding del sud, LABORIUSA, che si è ispirata ad iniziative che sono sorte in alcune città metropolitane: l’associazione no-profit cerca di sensibilizzare tutti i cittadini affinché il concetto del “dare” sia legato a parole come: partecipazione e dignità, responsabilità e civiltà.
Sugli attaccapanni non solo si possono lasciare cappotti, ma anche sciarpe, guanti, maglioni e coperte che, grazie ad alcuni volontari, possono essere distribuiti direttamente a chi ne fa richiesta. Non a caso il Muro è sorto in una delle zone della città dove alta è la presenza di senza tetto che trovano riparo sotto i portici di una delle strade più transitate del capoluogo etneo.
Ancora una volta, dunque, allontaniamo l’indifferenza dalla nostra quotidianità affinché il Muro della gentilezza sorga in ogni città.
Rosa Rosano
Nella foto di copertina, il muro della gentilezza a Catania
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