FIRENZE – Succede nell’universo dei bambini dove la spontaneità e l’affetto continuano a meravigliarci mentre invece dovrebbero essere presi come esempio e servire da lezione per il complicato mondo degli adulti. Il fatto ha origine durante la partita di calcio tra Torino e Fiorentina (valida per gli ottavi di finale di Coppa Italia) ed avviene esattamente al minuto 87 quando Federico Chiesa, giocatore della Fiorentina che poi siglerà una doppietta, segna il primo gol per la sua squadra portandola in vantaggio.
A quel punto le telecamere che riprendono l’incontro spostano l’inquadratura su Davi, un piccolo tifoso del Toro di 8 anni, che in lacrime assiste allo stadio al gol subito dalla sua squadra e ai festeggiamenti degli avversari. Nello stesso istante, Martino un bimbo di 6 anni, davanti alla Tv in compagnia del nonno nella sua casa di Firenze, nel vedere quelle immagini televisive che ritraggono un altro bambino in lacrime per la sconfitta della propria squadra, si commuove e decide di scrivergli una letterina per rincuorarlo: “Mi dispiace che la tua squadra abbia perso mi è dispiaciuto vederti piangere anche se sono di Firenze, sono stato a Torino ed è una gran bella città. Ti vorrei dire che si vince e si perde e ti vorrei dare una carta di Belotti. Ciao Martino”.
Con queste belle parole e con l’offerta di regalare una figurina del capitano del Torino, semplice gesto che assume un elevato valore affettivo, Martino cerca di confortare il piccolo tifoso avversario. E ci riesce. Infatti i genitori di questo sensibile bambino toscano, per realizzare i desideri del figlio si impegnano a rintracciare e consegnare la letterina a Davi, lo sconosciuto tifoso granata visto in lacrime in tv, che ignaro di tutto questo clamore mediatico esploso nel frattempo sul web e sulla stampa, rimane sorpreso nel ricevere la lettera ma immediatamente e con gioia decide di rispondere al nuovo amico fiorentino: “Ciao Martino, sono Davi. La tua lettera mi ha consolato molto. Mi hai detto che mi vuoi regalare la carta del ‘Gallo’ Belotti che è il mio giocatore preferito insieme a Sirigu e Modric, anche se non è un giocatore del Toro. La prossima estate con il mio papà vogliamo venire a Firenze, magari ci incontriamo”.
Tutto molto semplice, tutto molto bello. Non è il calcio che divide, non sono i colori della pelle o della maglia che generano attriti e violenze, sono i sentimenti che si provano nell’anima e la semplicità e il candore dell’animo di questi bimbi ne è la conferma. Bisognerebbe più spesso guardare il mondo con l’innocenza e la purezza dei loro occhi. Viva questo calcio.
Paolo Paglialunga
Nella foto di copertina, il piccolo tifoso granata Davi
Viva i bambini… Cerchiamo di imparare da loro❤️