PALERMO – Il 25 novembre si celebrerà la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, con la risoluzione approvata il 17 dicembre 1999.
“A noi donne del sindacato pensionati Cgil di Palermo è venuta l’idea di dare concretezza a una giornata importante come questa, non con le solite cerimonie durante le quali, a volte, ci parliamo addosso e alla fine non concludiamo niente… Abbiamo pensato a un’iniziativa di raccolta e rivendita dell’abbigliamento usato, per fare un’azione concreta: reperire fondi da destinare alle associazioni che aiutano le donne vittime di violenza, associazioni che lo stato finanziava poco e ora finanzia ancora meno”.
Queste le parole di Marisa Cuccì, della segreteria del Sindacato pensionati italiani (SPI) della Cgil di Palermo, intervistata da Elena Sorci per il TG regionale siciliano. “Ci siamo rese conto – ha detto ancora Marisa Cuccì – che il cosiddetto vintage va molto di moda, molti negozi che lo trattano vanno benissimo, fanno buoni affari. Allora, in qualche modo, facciamo un po’ di vintage anche noi, per dare una mano alle associazioni impegnate nella tutela delle donne”.
Così, grazie a un passa parola diffuso tra tante donne, e con il contributo operativo di Emanuela Bertone della segreteria organizzativa del sindacato pensionati, la stanza appositamente allestita nella sede del sindacato di Palermo, in un palazzo antico della centrale via Roma, si è presto riempita di capi di abbigliamento di ogni genere: borse, sciarpe, scarpe e bigiotteria varia. Tanta biancheria e tanti pezzi da visionare, selezionare, catalogare e per la quale fissare un ‘prezzo’ approssimativo.
“Non pensavamo di arrivare a raccogliere tanti capi – ha detto Francesca Chiarello Chinnici, responsabile del coordinamento pensionate del sindacato – non siamo neppure riuscite a fare il conto di tutto quanto è stato donato e raccolto”.
I vestiti, le scarpe e tutti gli accessori sono stati poi esposti per la vendita il 22 e 23 novembre a Palermo al centro Epyc (European Palermo Youth Centre), un centro di aggregazione giovanile molto noto e frequentato in città, dove varie persone hanno acquistato i capi e gli accessori prezzati a prezzi simbolici accessibili a tutte le tasche: sono state preparate ceste con oggettistica di 1 euro, 2 euro, vestiario a 5 euro e capi con un prezzo base un po’ più alto.
Visto il successo, le organizzatrici stanno già pensando di ripetere l’iniziativa. E ricordano che il progetto dei “vestiti solidali” ha come slogan una frase di Rosa Luxemburg: “La libertà delle donne è il segno della libertà sociale”.
Maria D’Asaro
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