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“Dies natalis”, la nuova Macchina di S. Rosa

di | 2024-09-04T10:12:08+02:00 1-9-2024 1:40|Attualità, Sezione9|0 Commenti

VITERBO – “Dies natalis”, il giorno della nascita, per i cristiani il passaggio alla Vita Eterna, è la nuova Macchina di Santa Rosa, l’imponente struttura trasportata a spalla da un centinaio di Facchini che sfila per le via di Viterbo il 3 settembre di ogni anno in onore dalla Patrona della città. Ideata da Raffaele Ascenzi, è un perfetto e significativo connubio tra tradizione ed innovazione, raffigurando le tre fasi della vita di Rosina e del suo cammino di santità. Oltre trenta metri di altezza per circa cinquanta quintali di peso: alla base viene raffigurata la sua morte (avvenuta nel 1251), al centro l’estasi e, in cima, l’incontro con Dio. La nuova Macchina, che esordisce appunto tra qualche giorno, si suddivide in cinque tronconi: sono presenti molti angeli che hanno il volto dei viterbesi, come nello stile del Caravaggio, 49 statue (tra le quali 3 di santa Rosa) e 24 pinnacoli. Ad ispirare l’ideatore per i volti delle 49 statue, ben venticinque persone.

Lo scorso anno venne presentato il bozzetto, a Palazzo dei Priori, nella sala delle Bandiere e da lì iniziò la straordinaria storia di questa emozionante Macchina, la terza dell’architetto Ascenzi, dopo “Ali di luce” e “Gloria”, ed ha avuto anche l’onore di essere presentata alla Bit, la Borsa internazionale del turismo di Milano. Ma altrettanto importante è ricordare che nel 2013 il Trasporto della Macchina di santa Rosa ha ottenuto dall’Unesco il riconoscimento di Patrimonio immateriale dell’Umanità.

La nuova “creatura” di Ascenzi trae spunto proprio dal primo trasporto del corpo di Rosa, la traslazione avvenuta il 4 settembre del 1258, ed è stata scelta come la migliore tra le 17 macchine presentate. Un viaggio nella storia di questi “campanili” tra diciassettesimo, diciottesimo e diciannovesimo secolo, ma con la statua della “santa a furor di popolo”, mai canonizzata, all’interno della stessa struttura e non più in alto. Prima c’è il corpo adagiato sul letto e poi Lei, che guarda in alto, a Dio, con il volto di Maria Rita Chiara Pantaleoni. Iris Shaqiri, 27enne italo-albanese, dà il volto alla santa piangente. Altro concittadino tra i piangenti è Alberto Mezzetti, modello e vincitore dell’edizione del Grande Fratello del 2018.

Raffaele Ascenzi

Ascenzi, in questa sua nuova esperienza, ha formato un gruppo di lavoro accomunato dagli stessi intenti, insieme ad Antonella Servi e Luca Occhialini, dei veri e propri esperti nella preparazione tridimensionale. A costruirla, invece, la ditta Fiorillo: Mirko, il padre Vincenzo, il fratello Alessio ed il nipote Lorenzo, gli imprenditori che si sono occupati anche delle precedenti Macchine. Ben 30 persone hanno contribuito alla realizzazione, fra decoratori, saldatori, fabbri e scultori. Come annunciato dal presidente del Sodalizio dei Facchini, Massimo Mecarini, il 3 settembre è prevista la presenza sul percorso della squadra femminile di scherma, medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi.

Non si esclude che il prossimo anno “Dies natalis” possa essere protagonista non solo il 3 settembre ma anche di un Trasporto mstraordinario in occasione del Giubileo.

Laura Ciulli

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