Aeroporti, banche, giornali, tv, assicurazioni, persino ospedali: tutti clamorosamente e drammaticamente in tilt. Un “venerdì nero” per la Microsoft di Bill Gates, la cui piattaforma operativa Windows si è bloccata all’improvviso provocando difficoltà in tutto il mondo. Il problema sarebbe nato da un errore di aggiornamento di un agente software, che avrebbe innescato guasti informatici su larga scala. Ma non si tratta, comunque, di un attacco hacker. E questa, almeno parzialmente, è una buona notizia.
Si tratterebbe di una anomalia nel software di cybersicurezza CrowdStrike (usato da molte aziende ed amministrazioni) che, per un errore di configurazione, non si è aggiornato correttamente. “Siamo a conoscenza di segnalazioni di arresti anomali su host Windows relativi al Falcon Sensor, i nostri team tecnici stanno lavorando attivamente per risolvere il problema”, ha scritto CrowdStrike in un avviso confermando l’interruzione all’1:30 (orario della costa est americana) di venerdì 19 luglio. “Il difetto è stato identificato e corretto”, aggiunge George Kurtz, ceo di Crowstrike.
Innumerevoli le segnalazioni provenienti da ogni angolo del pianeta. Guasti in Gran Bretagna alla Borsa di Londra e al principale operatore ferroviario britannico; in Germania l’aeroporto di Berlino è rimasto bloccato per diverse ore per un guasto alla rete informatica e anche in Spagna si sono registrati problemi allo scalo di Madrid; le compagnie aeree statunitensi hanno imposto uno stop globale per tutti i voli da loro operati; anche il gruppo Ryanair segnala problemi informatici. In Israele il problema dei servizi informatici ha riguardato alcuni ospedali: secondo il Times of Israel, sono stati interessati anche i servizi postali, oltre ad alcuni media. Servizi bancari in tilt in Sudafrica; gruppi media dall’Australia Broadcasting Corporation all’Associated Press e a Sky News Uk impossibilitati a andare in onda con le notizie con continuità; aeroporti paralizzati da Singapore a Amsterdam; compagnie aeree come Klm e Ryanair e gruppi ferroviari in tutto il mondo impossibilitati a tenere traccia del check-in dei passeggeri e del percorso dei loro viaggi; ospedali negli Usa e nel Regno Unito in crisi nel comunicare coi propri server.
E in Italia? Lievi ritardi nelle operazioni di check-in e imbarco all’aeroporto Marconi di Bologna, alcuni voli in ritardo anche da e per l’aeroporto di Torino Caselle e in quelli pugliesi di Bari e Brindisi. Non ci sono state invece conseguenze sui sistemi operativi all’aeroporto di Roma Fiumicino, ma si sono registrati ritardi per gli inevitabili riflessi, su voli per gli Usa e per l’Europa. Enav, società che gestisce il traffico aereo civile in Italia, ha informato che “tutti i sistemi di sorveglianza, controllo e gestione del traffico aereo non hanno subito alcun impatto e sono pienamente operativi”, aggiungendo che “i tecnici del gruppo stanno comunque monitorando costantemente la situazione. Tutti gli operatori di Enav, dalle torri di controllo e dai centri radar, sono al lavoro per garantire il massimo supporto al sistema al fine di ridurre ritardi e cancellazioni”.
Un vero e proprio “venerdì nero” che evidenzia quanto la società odierna sia interamente incentrata su tecnologie informatiche e, nei fatti, dipendente totalmente da esse. Questo apre riflessioni importanti sulla tematica della cybersecurity, soprattutto da parte delle grandi aziende del settore, da cui dipendono molte delle nostre attività quotidiane. Si sta parlando di autentici colossi della comunicazione digitale che, almeno in teoria, sono in possesso di tutti gli strumenti necessari per bloccare o comunque limitare al massimo problematiche del genere. E invece le cose accadono anche quando in ballo ci sono i più importanti gestori al mondo di tali sistemi: Microsoft e CrowdStrike, cioè l’azienda a cui si rivolgeva il team di Bill Gates proprio per le questioni relative alla sicurezza informatica: Falcon Sensor di CrowdStrike è infatti un software progettato con lo scopo di prevenire attacchi informatici. Per inciso, entrambe hanno subito pesanti perdite in Borsa, E’ bastato un semplice aggiornamento (quanti ne facciamo ogni giorno sui nostri dispositivi…) per bloccare tutto su scala planetaria.
E’ vero, tutti i diretti interessati si sono affrettati a smentire categoricamente l’ipotesi un attacco hacker, ma a voler pensare male (si fa peccato, ma talvolta si indovina) sorge anche il dubbio che la versione ufficiale sia stata confezionata proprio per evitare di parlare di una falla (grossa, molto grossa) nei sistemi di sicurezza. Un cattivo pensiero, senza dubbio, che però fa capolino quando si pensa alla potentissima difesa anti-aerea di Israele beffata da un drone che poi è precipitato su una abitazione civile provocando lutti e danni, La versione ufficiale parla di “errore umano”. E se invece anche in quel caso si trattasse di un “buco” nel controllo dei cieli?
Interrogativi legittimi che si associano alla tutt’altro che remota ipotesi di un attacco di hacker o di terroristi su larga scala ai sitemi di difesa delle potenze del mondo, soprattutto di quelle in possesso di armi atomiche. D’accordo non sarebbe semplice, ma nemmeno impossibile. Bisogna preoccuparsi? Onestamente sì. Potremmo essere di un punto in bianco in balia di gente senza scrupoli che non esiterebbe un attimo a scatenare conflitti globali dalla conseguenze disastrose.
Buona domenica (nonostante tutto).
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