Unire salute e benessere dei cittadini e rigenerazione urbana, a partire dalla creazione di corridoi ecologici. È l’impegno che vede coinvolti a Milano due partner solo all’apparenza distanti: Santagostino, la rete di poliambulatori specialistici del Gruppo Unipol, e 3Bee società che sviluppa tecnologie per il monitoraggio, la tutela e la rigenerazione della biodiversità. Insieme per lo sviluppo di tre oasi fiorite, con piante e arbusti nettariferi nel cuore del capoluogo lombardo.
Partendo dall’analisi dei cambiamenti climatici, resi evidenti anche dai continui fenomeni atmosferici come caldo e piogge torrenziali, si è pensato di agire all’interno di alcune zone cittadine. “L’Agenzia Europea per l’Ambiente (EEA) ha messo in luce come Milano stia diventando un epicentro di fenomeni estremi e di sfide che vanno affrontate dal basso”, si legge in una nota inviata dal Centro Santagostino. Tra le cause che portano a questo impoverimento ambientale, proprio la mancanza di zone ecologie e verdi, che possono aiutare a migliorare la qualità dell’aria e le condizioni atmosferiche.
Così Santagostino, rete fondata nel 2009 e con sedi in tutta Milano, ha scelto 3Bee per portare avanti questo progetto, grazie all’elevata specializzazione che mette in campo. “Le nostre tecnologie ci consentono di studiare quotidianamente il fenomeno della perdita di biodiversità nelle aree urbane e di elaborare soluzioni con l’obiettivo di renderle più resilienti” spiega Niccolò Calandri, CEO di 3Bee.
La partnership parte dalla piazza storica dove si è sviluppato il primo ambulatorio della rete: Piazza Sant’Agostino, appunto. Tre aree di passaggio dove si sono messi a dimora arbusti nettariferi per favorire l’attività degli impollinatori e la biodiversità. Piante, arbusti, fiori, selezionati per diventare casa di insetti come farfalle, bombi, api selvatiche e coleotteri. Preziosi alleati della biodiversità nonché indicatori naturali del benessere ambientale di una determinata zona. Infatti, grazie a questi insetti, si misura in maniera tangibile la qualità dell’aria e il benessere generale di un ecosistema, soprattutto urbano. Le api e gli altri impollinatori sono indicatori ambientali formidabili. E la città è l’ambiente perfetto per l’ape che in campagna non riesce più a trovare fiori a causa dell’agricoltura intensiva. Non a caso il fenomeno degli apiari urbani si sta allargando a macchia d’olio, come testimonia anche la recente installazione di alcune arnie sui tetti di un ristorante a Napoli. A Milano le oasi verdi sono entrate a regime, le aiuole sono pronte e gli arbusti stanno crescendo per avere in poco tempo un’area ambientale rigenerativa.
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