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Se piove sabbia del Sahara, bisogna un po’ preoccuparsi

di | 2024-07-12T19:40:42+02:00 14-7-2024 5:45|Attualità, Sezione10|0 Commenti

Quando si nota la sporcizia sull’auto o sul balcone dopo una breve pioggia, o quando si assiste a un tramonto spettacolare con il cielo più rosso del solito, spesso la spiegazione è la stessa: è la sabbia del deserto del Sahara nell’atmosfera. Ma è solo un’impressione, o piove sabbia sempre più spesso? Com’è possibile e, soprattutto, ci sono delle conseguenze di qualche tipo?

Più che di sabbia, sarebbe corretto parlare di polvere: i granelli di sabbia infatti hanno una dimensione compresa tra 0,06 e 2 millimetri e sono dunque troppo pesanti per essere sollevati, a differenza delle particelle di polvere che mediamente hanno un diametro di 0,02 millimetri. Ad ogni modo, se questi sedimenti arrivano fino all’Europa è per via della circolazione atmosferica tipica del periodo primaverile ed estivo. “C’è una precisa configurazione barica di alte e basse pressioni che si posizionano in maniera tale da sollevare questa polvere del deserto e portarla fino a noi”, spiega Francesco Nucera, meteorologo di 3BMeteo. “Da un lato infatti c’è la bassa pressione nel Regno Unito che funge da ‘pompa di calore’ e trascina la polvere presente soprattutto nel Maghreb, dall’altro lato c’è l’anticiclone tra il nord Africa e il Mediterraneo. L’Europa è una delle zone interessate soprattutto in primavera ed estate. Le ondate di polveri poi si mischiano con la pioggia e cadono. È un fenomeno che conosciamo bene, ma che negli ultimi anni è diventato più frequente”.

Questa polvere del deserto, attraverso gli alisei, arriva fino all’Amazzonia. E, una volta depositata a terra, contribuisce alla fertilità del suolo poiché è ricca di fosforo e nutrienti. Copernicus chiarisce però come l’impatto sulla salute umana possa essere preoccupante, perché corrisponde a un aumento delle polveri sottili nell’aria. Gli scienziati di Copernicus hanno preso in esame la qualità dell’aria alle Canarie dopo le calimas susseguitesi a gennaio 2022: sono episodi in cui il vento di scirocco porta con sé polveri e sabbia, provocando una costante foschia e un repentino aumento delle temperature. Le concentrazioni di PM10 sono salite addirittura al di sopra dei 200 μg/m3; la soglia giornaliera prevista dall’attuale normativa italiana è di 50 μg/mc ed è anche più permissiva rispetto a quella raccomandata dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Il cosiddetto PM10 viene inalato, irrita le vie respiratorie e peggiora i sintomi di asma, allergie e bronchite nelle persone predisposte. La fase in cui piove sabbia, che può sembrarci la più fastidiosa perché ci costringe a lavare automobili e balconi, è anche quella in cui il particolato atmosferico viene scaricato a terra e non rappresenta più un rischio per la nostra salute.

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