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Tour, il bacio multato da censori senza cuore

di | 2024-07-12T19:40:24+02:00 14-7-2024 5:10|Sezione 3, Sport|0 Commenti

PERUGIA – Quis custodiet ipsos custodes? Già, chi terrà a bada (e rimprovera o riprende) coloro che dovrebbero controllare e sorvegliare? Il vecchio adagio latino (attribuito a Giovenale) calza perfettamente per la giuria e per l’Uci (Unione ciclistica internazionale) che ha punito un corridore del Tour de France fermatosi, per pochi istanti, e senza scendere dalla bici, per salutare la moglie, il figlioletto e gli amici del paese, festanti ai bordi della carreggiata al suo passaggio sulle strade di casa. Nulla di più sciocco. Ne avessi il potere multerei del triplo i censori da tavolino, i decisionisti da bar. Gente senza cuore e senza testa.

Julien Bernard col figlioletto Charles

Per chi non sapesse nulla di quanto avvenuto, ecco una breve ricostruzione. Il ciclista francese Julien Bernard, 32 anni, numero di maglia 42, sta pedalando nella gara a cronometro, settima tappa del Tour, partita da Gevrey e con traguardo finale a Chambertin, in Borgogna (dove l’atleta è nato e vive, a Nevers). Durante il percorso, nella salita Curley, Julien frena e mette a terra uno dei piedi a terra per dare un bacio alla moglie, Margot, che tiene in braccio il figlioletto, Charles. Poi saluta col “cinque” un gruppetto di compaesani. Quindi riprende la gara e si piazza a -3’11” dal vincitore (Remco Evenepoel) ed al 59esimo posto nella classifica di tappa, addirittura lasciandosi alle spalle più di cento partecipanti alla corsa. Questa la vicenda per sommi capi.

Il bacio incriminato e punito

Nel comportamento di Bernard, che corre con i colori della Lidl Trek e che, per gli amanti del ciclismo, è figlio d’arte (suo padre Jean Francois, detto Jeff, ha vinto una mezza dozzina di corse sia al Tour che al Giro d’Italia), la giuria e l’Uci “leggono” una “inappropriatezza” che getta disdoro sul mondo della due ruote. Così gli occhiuti controllori affibbiano una multa di 200 franchi svizzeri (205 euro, al cambio, per completezza cronistica). Chi scrive ha visto e rivisto, più volte, le immagini della “sosta” di Bernard. Breve, brevissima. Una manciata di secondi. Ha appioppato un bacio “osé”, erotico, alla consorte? Per nulla. Tra l’altro la donna, come scritto, teneva in grembo il bambino di meno di tre anni, stretto al braccio sinistro.

Ma pure ammesso (e non concesso) che glielo abbia dato “alla francese”, dove sta lo scandalo, dove l’inappropriatezza tale da recare disdoro al mondo del ciclismo? Nell’antica Roma si elencavano tre distinzioni per definire il bacio: l’osculum, cioè lo scambio di affetto tra familiari; il basium, frutto di un rapporto amoroso (quelli che Catullo riservava alla sua Lesbia) e il savium, dal contenuto libidinoso (magari nel corso di un festino, di un baccanale, di un’orgia). Omnia munda mundis. A me quello sfiorarsi di labbra è parso una bella scena. Dolce, sentimentale, romantica, tale da indirizzargli, a caldo e davanti al televisore, un “bravo!”.

Quel gesto è risultato di impaccio agli altri corridori? No, perché nelle gare a cronometro le partenze sono differenziate e dunque nessun concorrente ha avuto di che lagnarsi. Fuori dai denti: non esisteva alcuna ragione – né tecnica, né moralistica – per sanzionare Julien Bernard. E lui – che comunque verserà il “quantum” dovuto alla fine del Tour – ha commentato con serenità: “Scusa Uci per aver danneggiato l’immagine dello sport, ma sarei felice di pagare 200 franchi al giorno per vivere momenti come questi”.

Bernard ha ricordato che gli atleti come lui trascorrono in un anno circa duecento giorni lontano da casa, tra allenamenti, ritiri e partecipazioni a manifestazioni e non sfruttare, per un saluto sia pure rapido, moglie, figli e amici, passando davanti a casa propria, sarebbe stato fou (folle: parola usata, ed a buona ragione, da Julien). “Nelle novanta ore di pedalate che serviranno per arrivare alla tappa finale di Parigi – ha sottolineato Bernard – quei 30” che ho perso per mia moglie, mio figlio e gli amici li ritengo i meglio spesi”. D’accordo con te. Applausi. E – per dirla con Catullo – i giudizi pettegoli dei vecchi bacchettoni stimiamoli, tutti insieme, meno di un centesimo…

Elio Clero Bertoldi

Nell’immagine di copertina, Julien Bernard saluta moglie e figlioletto una cronometro del Tour de France e viene sanzionato da giuria e Uci

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