NUORO – Fabbricante di lacrime, come afferma Miriam Feder per Maremosso, è “un romanzo travolgente dalla scrittura ipnotica, in grado di toccare tutti i cliché della narrativa Young adult senza però essere mai prevedibile”. Il romanzo, scritto da Erin Doom, è stato pubblicato in Italia da Salani. Si tratta di una narrazione dove il protagonista si trova di fronte ai grandi temi della vita, ma con un occhio più libero da pregiudizi rispetto all’adulto. Le tematiche che riempiono queste pagine sono l’amore, la passione, la morte, il suicidio, gli aspetti importanti della vita affrontati per la prima volta, che toccano le corde più sensibili della curiosità umana. Erin Doom, pseudonimo di Matilde, è una scrittrice italiana. Nel dicembre del 2020, a proprie spese, ha pubblicato su Amazon “Fabbricante di lacrime” che è entrato subito in classifica. Magazzini Salani ne ha acquisito i diritti decidendo di ripubblicarlo nel maggio del 2021 in un’edizione riveduta, con 70.000 copie vendute in pochi mesi. Nel 2022, con 450.000 copie, è risultato il libro più venduto in Italia. Dal 4 aprile 2024, solo su Netflix, è stata resa disponibile la versione cinematografica.
Il libro è ambientato in una piccola città del Minnesota. La protagonista è Nica, una ragazzina che vive a Grave, un bizzarro e cupo orfanotrofio fuori dal tempo, gestito da una donna dispotica e crudele il cui obiettivo sembra essere quello di crescere i giovani ospiti tra paura del presente e angoscia per il futuro. Qui, ogni sera, si raccontano storie e leggende a lume di candela. La più nota è quella del fabbricante di lacrime, un artigiano dagli occhi azzurri e chiari come il vetro, avvolto nel mistero, colpevole di aver dato vita a tutte le paure che albergano nel cuore degli uomini. Quando Nica compie diciassette anni, i coniugi Anna e Norman Milligan decidono di adottarla, avverando così il suo sogno di ricreare una famiglia. Insieme a lei però adottano anche Rigel, un ragazzo che presenta un lato oscuro, inquieto e misterioso, che la odia per motivi a lei sconosciuti.
Le favole buie della sua infanzia sono solo un ricordo che Nica è intenzionata a lasciare tra le mura dell’orfanotrofio, ma lo spettro di Grave insegue sia lei che Rigel, tornando continuamente impetuoso e furente in diversi momenti della loro convivenza. Come la giovane afferma nel romanzo, nell’orfanatrofio che l’ha accolta alla morte dei genitori naturali si raccontavano tante storie. “Racconti sussurrati, favole della buonanotte… Leggende in punta di labbra, al chiarore di una candela. La più conosciuta era quella del fabbricante di lacrime. Narrava di un luogo lontano, remoto. Un mondo dove nessuno era capace di piangere, e le persone vivevano con anime vuote, spoglie di emozioni. Ma nascosto a tutti, nella sua immensa solitudine, c’era un omino vestito di ombre. Un artigiano solitario, pallido e ricurvo, che dai suoi occhi chiari come il vetro era capace di confezionare lacrime di cristallo. Andava da lui, la gente, chiedendo di poter piangere, di poter provare un briciolo di sentimento, perché nelle lacrime si cela l’amore e il più compassionevole degli addii. Sono la più intima estensione dell’anima, ciò che, più di gioia o felicità, fa sentire veramente umani. E l’artigiano li accontentava… Infilava negli occhi delle persone le sue lacrime con ciò che contenevano, ed ecco che piangeva, la gente: era rabbia, disperazione, dolore e angoscia. Erano passioni laceranti, disillusioni e lacrime, lacrime, lacrime. L’artigiano infettava un mondo puro, lo tingeva dei sentimenti più intimi e logoranti”.
“Non puoi mentire al fabbricante di lacrime” dicevano alla fine. Era un insegnamento, per far comprendere ai bambini che tutti possono essere buoni, devono essere buoni. Nessuno infatti nasce cattivo, la cattiveria non fa parte della natura dei bambini. Per Nica però questa non era solo una favola, una semplice storia. Lei conosceva il fabbricante di lacrime, era una persona in carne ed ossa e a lei aveva dato un nome fin da piccina: Rigel. Il libro è capace di catturare non solo il pubblico più giovane ma anche quello adulto. I protagonisti conquistano per la loro semplicità, irruenza, rabbia, continuo bisogno di conferme e amore. Nica ama gli animali e tutte le creature viventi. È dolce e coraggiosa, è disposta a tutto per difendere il suo sogno, perché solo se avrà il coraggio di affrontare gli incubi che la tormentano, potrà librarsi finalmente libera come la farfalla di cui porta il nome. Ha trascorso una terribile infanzia in orfanotrofio, dove ha conosciuto il piccolo Rigel, un bambino dagli occhi neri che era stato abbandonato dai genitori. Quando Nica può lasciare l’orfanotrofio per andare a vivere con gli amorevoli coniugi Milligan che hanno deciso di adottarla, nella nuova casa si trasferirà anche Rigel.
Sebbene i due ragazzi siano uniti da un doloroso passato comune non vanno d’accordo e la convivenza tra loro pare essere impossibile, soprattutto quando la leggenda del fabbricante di lacrime inizia a insinuarsi nelle loro vite. Rigel è un ragazzo intelligente e furbo. Suona il pianoforte come “un demone incantatore” ed è dotato di una bellezza in grado di ammaliare. Il suo aspetto angelico però nasconde un’indole oscura. “Lui, che la notte se la portava dentro, nascondeva nelle piaghe della sua anima il buio da cui lo avevano strappato”. È un ragazzo misterioso, irrequieto e affascinante, ma cela qualcosa di demoniaco dentro di sé. Determinato e appassionato, Rigel si trova ad affrontare le sfide dell’amore e del perdono mentre cerca di costruire il suo futuro. Il nome Rigel deriva da una stella della costellazione di Orione, la settima più luminosa del cielo. A Grave è in un certo senso privilegiato. L’istitutrice dell’orfanotrofio ha verso di lui attenzioni particolari, forse perché è stato abbandonato nel corso di una notte oscura. Cerca sempre di favorirlo con attenzioni speciali facendolo sentire particolarmente amato.
È un personaggio a tutto tondo, mai scontato, che incanta, affascina e spinge il lettore a volerne sapere sempre di più. Quando la storia del fabbricante di lacrime comincia nuovamente a farsi strada nelle loro vite, Nica e Rigel soffriranno moltissimo e la loro convivenza diventerà impossibile. È in questo momento che la giovane cercherà di fare di tutto per proteggere il suo sogno affrontando incubi e sfide personali per niente semplici. “Avevo sempre creduto nelle favole – spieha nel romanzo -. Avevo sempre sperato di viverne una. E ora… c’ero dentro. Camminavo tra le pagine, percorrevo sentieri di carta. Ma l’inchiostro grondava. Ero finita nella favola sbagliata”.
Il fabbricante di lacrime è un libro di formazione strutturato in modo da penetrare nella mente nei personaggi per comprenderne appieno la loro psiche. È una storia romantica e allo stesso tempo commovente, scritta in maniera magistrale. Tiene sempre desta l’attenzione del lettore ed è scorrevole. Non racconta solo una storia d’amore, ma con i suoi contenuti variegati insegna a sfruttare le seconde occasioni e che nulla è mai davvero perduto. Come recita il sottotitolo: “Ci sono cose che vale la pena proteggere. A volte se stessi”. Da questo libro è tratto l’omonimo adattamento cinematografico diretto da Alessandro Genovesi, interpretato da Caterina Ferioli e Biondo, prodotto dalla Colorado Film e distribuito su Netflix il 4 aprile 2024. Per la prima volta in Italia, il Fabbricante di Lacrime, un vero e proprio dramma romantico, il Twilight italiano, ha raggiunto il primo posto nella classifica Netflix nella categoria film stranieri, forse perché gli interpreti di Nica e Rigel sono stati capaci di conquistare un ampio pubblico.
“La contrapposizione tra la luce e la bontà di lei, l’oscurità e la ferita aperta di lui sono uno stratagemma narrativo avvincente, una storia di crescita e lotta contro sé stessi, ma anche e soprattutto una parabola di distacco dal proprio passato e voglia di futuro”.
Virginia Mariane
film
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