ROMA – L’ambizione di Larry Page e Sergey Brin era cambiare il mondo e bisogna ammettere che con le loro idee hanno notevolmente contribuito ad apportare una epocale trasformazione. Era il 4 settembre 1998 quando Larry e Sergey, entrambi venticinquenni e studenti alla Stanford University in California, fondarono la società Google Inc. il motore di ricerca più utilizzato al mondo, anche se già un anno prima, nel settembre del 1997, era stato depositato il dominio “Google.com”. Per convenzione però l’anniversario viene celebrato il 27 settembre, giorno in cui Big G ha superato il record di contenuti indicizzati: il nome della società è ispirato a googol, termine che fa riferimento ad un numero formato da 1 e da 100 zeri.
E’ sorprendente come nemmeno i fondatori Page e Brin, pur avendo una visione futuristica, avrebbero potuto immaginare che in soli vent’anni Google avrebbe modificato radicalmente la vita, la cultura e le abitudini di tutti noi.Il motore di ricerca di Google ha cambiato tutto: dalla scuola all’informazione, al modo di fare ricerche, di viaggiare, di conoscere e di orientarsi.
L’idea di creare questo progetto in grado di dare risposte ad ogni tipo di quesito, nasce come per altre società in maniera molto artigianale, con Brin e Page che lavorano in una stanza, offerta da Susan Wojciki, una loro amica di Manlo Park che entrerà poi a far parte della compagnia fino a diventare CEO di YouTube; solo successivamente, nel febbraio del 1999, riescono a trasferirsi in un proprio ufficio a Palo Alto, per traslocare poi definitivamente a Mountain Wiew dove tutt’ora ha sede la società. Il tutto grazie a un finanziamento di appena 10mila dollari.
Oggi Google non è solo il motore di ricerca più diffuso e tradotto in centinaia di lingue in tutto il mondo ma ha ulteriormente allargato i propri confini che spaziano in diversi settori: dall’invio delle mail con gmail all’editoria, dalle mappe con Google Maps ai video con YouTube, dai programmi per navigare online con Chrome alla gestione degli annunci pubblicitari, fino al sistema operativo per dispositivi mobili Android che ha tagliato il traguardo dei 2 miliardi di dispositivi attivati nel mondo. Attualmente Google fa parte di Alphabet, la holding creata nell’ottobre 2015 per separare l’attività di ricerca online dalle altre società e divisioni lanciate nel frattempo da Mountain View, che dà lavoro a 60mila persone in tutto il mondo con un valore di capitalizzazione in borsa di 852 miliardi di dollari .
Nonostante i tanti successi i vertici di Big G non si cullano sui traguardi raggiunti ma puntano a progetti sempre più ambiziosi come Google Glass (un paio di occhiali che permetterà a chi li indossa di avere davanti ai propri occhi, con una proiezione sulla retina, una realtà più completa rispetto a tutti gli altri esseri viventi grazie alla realtà aumentata), i palloni aerostatici per la connettività internet e le auto che si guideranno da sole. Di pari passo ai progressi tecnologici si sono affiancate anche polemiche. Google è finita sotto i riflettori per il Russiagate, quando il Washington Post ha rivelato che la Russia avrebbe utilizzato perfino YouTube e Gmail per interferire sulle elezioni americane del 2016, diffondendo notizie false o non accurate. L’ultima polemica in ordine di tempo è di questi giorni: riguarda la privacy e lo scambio di dati in un accordo con Mastercard. Le due società, però, negano. Si vedrà.
Paolo Paglialunga
Nella foto di copertina, un simpatico logo di Google
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